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Gourmet Experience, la cena a quattro mani di Claudio Ruta e Salvatore Giuliano

Gourmet Experience, la cena a quattro mani di Claudio Ruta e Salvatore Giuliano. L’arte culinaria di due chef d’eccezione al ristorante Acanto a Palermo
Gourmet Experience, la cena a quattro mani di Claudio Ruta e Salvatore Giuliano | Sicilia da Gustare

L’arte culinaria di due chef d’eccezione al ristorante Acanto a Palermo

Una cena a quattro mani per una serata all’insegna del gusto a 360° quella del 6 giugno scorso al ristorante Acanto di Palermo. Un tour esperienziale il cui protagonista è stato il menu creato dagli chef Claudio Ruta – una stella Michelin dal 2010 del ristorante La Fenice di Ragusa –  e Salvatore Giuliano – il giovane chef di questo rinomato ristorante palermitano – accompagnato dai vini dell’azienda “Terrazze dell’Etna” della famiglia Bevilacqua che, dal 2008, coltiva sul versante Nord del vulcano i suoi vigneti in un certosino lavorio di recupero dei vecchi terrazzamenti.

E le cinque etichette in degustazione – il Ciuri, un elegante ed unico vino, nato dalla vinificazione in bianco del Nerello Mascalese; il Cratere, un rosso che lega il Petit Verdot all’autoctono Nerello Mascalese; il rosso Cirneco Etna Doc, 100% Nerello Mascalese; il Pinot Nero, un elogio al padre dei vitigni ed infine immancabili le bollicine con uno spumante metodo classico: il Rosè Brut, blend di Pinot Noir e Nerello Mascalese – hanno inebriato ancor di più i palati presenti durante la degustazione delle pietanze del menù di Ruta e Giuliano, aperto dall’Amuse Bouche (bocconcino di vitello e salmone sockeye con marmellata di sedano, crocchetta di tonno, zenzero e limone su salsa di prezzemolo all’acciuga di Aspra, preparato da Salvatore Giuliano) e seguito da Crudità “surreale” (Crudo di pesci e crostacei su un tappetino di passatina di piselli, gelo dolce di lavanda e brina di limone, di Claudio Ruta), dalla Scaloppa di foie gras con quenelle di melanzane al basilico, brodo di cipolla di Giarratana e pepe verde (Salvatore Giuliano), dagli Gnocchi di zucchina, tenerumi mantecati con burro al tartufo estivo, fonduta di ricotta salata e polvere di pomodoro (Salvatore Giuliano), dal Sandwich di triglie, cuturro e Ragusano su composta di pomodori e fragole (Claudio Ruta).

Ha chiuso le danze (gastronomicamente parlando) il dessert che lo chef Claudio Ruta ha presentato di recente all’hub internazionale di Identità Golose in occasione delle cene promosse dalle Soste di Ulisse: l’Impanatigghia modicana. “Un dolce che ho nel cuore perché rappresenta una delle tante golose creazioni artigianali della mia terra – ha affermato lo chef – le cui origini si confondono con gli aneddoti. Pare siano stati gli spagnoli ad introdurli nel XVI secolo, ma si racconta ancor oggi che le suore di un monastero modicano, impietosite per le fatiche dei confratelli predicatori durante la Quaresima, avessero camuffato della carne tritata nel pesto di mandorle e cioccolato all’interno dei biscotti, ingredienti quest’ultimi consentiti durante il periodo quaresimale”.

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