A Roma la premiazione dedicata alle eccellenze agroalimentari italiane.
Un riconoscimento che premia l’impegno di una realtà imprenditoriale che da oltre un secolo lavora per valorizzare ed esportare nel mondo il brand “Sicilia”, attraverso i sapori e i profumi che caratterizzano l’Isola. Il Chinotto bio di Tomarchio Bibite – linea biologica nata nel 2016 che ha aperto la strada del mercato estero – verrà inserito nella settima edizione della Guida Top Italian Food 2023 di Gambero Rosso, il volume che seleziona le migliori aziende e le promuove in Italia e all’estero. Lo storico stabilimento di Acireale (Catania) potrà inoltre utilizzare il bollino Top Italian Food 2023 – sia sul packaging che nelle attività di comunicazione relative al prodotto – e partecipare in collaborazione a Gambero Rosso agli eventi nazionali e internazionali.
«Il prossimo anno festeggeremo i 103 anni della nostra realtà – ha sottolineato Claudia Sutera, responsabile marketing Sibat Tomarchio, presente al Roma Convention Center “La Nuvola” per la cerimonia di premiazione – e questo riconoscimento accresce il valore di un marchio che continua a investire in ricerca e in innovazione di prodotto e di processi, testimoniando la passione e l’impegno che ogni giorno mettiamo nei nostri prodotti, per offrire ai consumatori italiani ed esteri la Sicilia più autentica. Un premio che riconosce il valore della filiera agrumicola locale, del Distretto Produttivo Agrumi e dei vari Consorzi di tutela che lavorano per sostenerla, dalla quale provengono le principali materie prime utilizzate nelle nostre bibite. Proprio in questa direzione dal prossimo anno tutte le nostre bibite Bio avranno esclusivamente zucchero 100% biologico italiano grazie all’accordo di collaborazione con Italia Zuccheri».
L’artigianalità è il fiore all’occhiello della guida Top Italian Food e Tomarchio Bibite – che oggi esporta in ben 36 Paesi nel mondo – ha sempre voluto rimarcare le sue origini e il forte legame col territorio: «Pur guardando al futuro e seguendo le dinamiche di un mercato sempre in evoluzione – continua Claudia Sutera – rimaniamo saldamente ancorati alle nostre tradizioni, rispettosi del metodo di lavorazione tramandato gelosamente da tre generazioni e di una ricetta che utilizza agrumi biologici a km0 e acqua proveniente dalle pendici dell’Etna».
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