A “Fud”, la tasty revoluscion, è una rivoluzione già annunciata. Gia perchè per Andrea Graziano, founder ed ideatore del marchio Fud, la rivoluzione del gusto è iniziata da ben due lustri, da quando aprì la sua prima Bottega Fud Sicula a Catania, raccontando, nei piatti e nei panini, in maniera divertente una Sicilia moderna.
Una narrazione che contamina il linguaggio, da qui il “fuddese”che “scimmiottando”l’inglese nella forma, fa invece un’operazione molto seria nella sostanza valorizzando l’immenso patrimonio di biodiversità agroalimentare dell’Isola in modo accattivante per una clientela, soprattutto giovani, abituata fino a quel momento al fast food degli States. Nella città etnea e poi a Palermo ed ancora su fino a Milano, la cultura americana on the road dei Burger Bare e dei Diners acquista un sapore tutto siciliano con gli “amburgher” con bufala ragusana, carne di asino di Chiaramonte Gulfi, cipolla di Giarratana ed ancora la Provola delle Madonie , solo per citarne alcuni. Con la leggerezza di chi, come insegna Calvino, sa essere un passo avanti rispetto a chi rincorre l’eccesso, Andrea Graziano fa un attento lavoro di selezione sul territorio siciliano portando alla scoperta piccoli produttori che vivono della biodiversità agricola, artigiani della terra che sfidando le multinazionali, preservano colture e culture.
Gusto, salute e autenticità, sul filo dell’ironia con quel tipico “fuddese” che è entrato anche nello slang dei giovani, e non solo, sono i capisaldi dello studio e della ricerca che c’è dentro la proposta gastronomica di Fud che oggi si arricchisce di una nuova linea di panini e piatti 100% vegetali, pensati per chi non solo ha a cuore il benessere animale e la sostenibilità ambientale, ma, leggeri e gustosi, stuzzicano tutti.
“ La ricerca è durata a lungo – spiega Graziano- perché cercavo qualcosa che fosse davvero buono e che sapesse davvero di vegetali e legumi. Dopo mesi e mesi di prove ho scelto Planted, una start up svizzera che produce alternative vegetali alla carne, da poco anche in Italia. Abbiamo realizzato nuovi panini, insalate e piatti ma anche Kebab, burrito e pulled, che segnano l’ingresso nella fud femili di questa nuova realtà, che condivide con noi l’obiettivo di rendere il mondo un posto migliore, un morso alla volta”. Così il Vegan Che Bab diventa una croccante pita di grano farcita con kebab vegetale, insalata mista, pomodoro, cipolla rossa, salsa tartara vegan, pesto piccante FUD. Tra le nuove proposte il Pulled Planted, straccetti vegetali a base di legumi con cavolo rosso, iceberg, mela verde, salsa tartara vegan, Barbechiù sous, racchiuso in un soffice pane artigianale con semi.Non mancano gli special al piatto come il Big Vegan Bab ed il Big Planted. Ma anche gustose insalate, tra cui la Marrachesc con kebab vegano a base di piselli, insalata iceberg, anacardi, avocado siciliano, zucchine con menta e aglio rosso di Nubia, salsa tartara vegan, olio extra vergine d’oliva. La start up Planted nata nel 2019 dall’idea di alcuni ricercatori del Politecnico di Zurigo, è sbarcata in Italia a ottobre 2021 e conta oggi la collaborazione con oltre 130 ristoranti in tutta la penisola, dal Piemonte alla Sicilia. Materie prime di alta provenienti da coltivazioni europee: legumi, spezie e marinature senz alcuna aggiunta artificiale e, soprattutto, senza soia. Una domanda sempre crescente, dai consumatori finali al canale Horeca. “ Oggi i giovani, soprattutto quelli della fascia tra i 14-18 anni, hanno una consapevolezza maggiore rispetto a quella che avevamo noi, alla loro età- spiega il guru di Fud- Ci sono vegani per scelta di vita, per opzione salutistica o per scelta modaiola. Ma devono avere il meglio quando entrano in un locale perchè spesso invece la loro cucina viene considerata minore- continua Graziano- L’attenzione al benessere degli animali, del pianeta e alla salute è stata accelerata dalla pandemia. E sono certo che i nostri ospti non resteranno delusi”. Attento ad intercettare nuove tendenze e a cogliere, in chiave gastronomica e nella ristorazione, lo spirito dei tempi soprattutto in questo nuovo inizio, l’imprenditore catanese non ha dubbi. “ Alcuni durante la chiusura forzata dei ristoranti ne decretavano la fine – dice- dicendo che il delivery sarebbe stato il futuro. Fortunatamente non è stato così ed invece oggi le persone hanno sì ritrovato il desiderio uscire, di mangiare fuori casa ma con una maggiore attenzione alla qualità”. Top secret per i progetti in cantiere in Sicilia e all’estero a cui Graziano ed il suo team di collaboratori e dipendenti che si riconoscono nell’appellativo gioioso di “fud pipol” stanno lavorando. Di certo è che in questi anni hanno sponsorizzato sul territorio una serie di di atleti ed associazioni sportive che portano avanti progetti di crescita ed integrazione, impegno, disciplina e sacrifici, espressioni di quel mondo di valori in cui Fud si riconosce. Come Alessandro Di Caro nel triatholon maschile o la volley femminile di Catania che si è qualificata in A2 ed anche la squadra di running femminile della città etnea. Perchè a “Fud”, oltre il fud, c’ è di più.
Aggiungi un commento