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Francesco Morici: dall’Albergheria a Sanremo conquista i vip con la sua pizza

Pizzottando

A Ballarò nel quartiere Albergheria di Palermo, il caravanserraglio di suoni e di banniate, inizia già di buon mattimo. Un microcosmo   nel cuore della città, nella zona,  la più antica, ufficialmente denominata   Mandamento Palazzo  Reale,  scrigno en plein air di ineguagliabili tesori. Dalle luccicanti maioliche della Cupola Maggiore della Chiesa del Carmine custode di opere del Gagini e del Serpotta  al Barocco opulento di Casa Professa fin su al campanile  della Chiesa di San Nicolò di Bari  da cui  godere di una vista panoramica  sui tetti e sulle cupole che svettano in città. Ed ancora una  visita alla suggestiva Camera delle Meraviglie dipinta di blu con scritte arabe al suo interno e , last but not least, alle prime luci della sera è d’obbligo una pausa golosa da Pizzottando, a  Piazza di San Saverio proprio di fronte l’omonima Chiesa che un tempo era la comunità dei Gesuiti.

 “ Per me è la piazza più bella di Palermo ed io sono orgoglioso di vivere qui e di avere scelto ben 22 anni fa di aprire il mio locale. Impossibile pensarmi altrove”. Domenico Morici, 48 anni, qui vive e lavora con la moglie  Stella, ed i suoi tre figli Francesco, Isabella e Diletta, la mascotte di “Pizzottando”. Da locale di pizza da asporto a pizzeria, nelle sere invernali Domenico sistema nella piazza la tenso struttura riscaldata con tavoli e sedie per la sua clientela. Abitanti del quartiere ma anche turisti che in estate preferiscono godersi, sotto il tetto di stelle, la vista della bianca facciata della chiesa di San Saverio illuminata mentre gustano le sue prelibatezze, già attratti dagli odori inconfondibili del tipico sfincionello che qui è anche in versione detta dello  “zio Totò” con aggiunta di pomodo a fette ed olive.

“Il nostro cavallo di battaglia è la pizza San  Michele- spiega Domenico–in onore del Santo che festeggiamo il 29 settembre con grande partecipazione. Una pizza bomba, direi, particolarmente apprezzata  con vari ingredienti dal salame alla cipolla, dalla mozzarella al prosciutto ma c’è chi abbonda”. Allo storico mercato di Palermo,  Domenico ha dedicato una pizza speciale, la  “Ballarò” con il bordo ripieno di crema di  pistacchio, melenzane infornate all’uscita datterino e speck.  

“La mia famiglia è qui da generazioni- spiega Domenico, pizzaiolo autodidatta- la pzzeria l’ha voluta mia madre Ignazia Motisi perchè io potessi avere un lavoro. Si è occupata- dice ridendo- di quello che oggi si chiamano pubbliche relazioni, stava alla cassa, rispondeva al telefono”. E bisogna riconoscere che Ignazia ha avuto l’occhio lungo delle mamme, capaci di vedere oltre e di pianificare il futuro grazie alla bravura  del giovane nipote, Francesco, 18 anni che ha partecipato a Casa Sanremo cucinando per i vip.

Ancora studente all’ Istituto Alberghiero “Paolo Cascino”, ha ottenuto il premio speciale per la professionalità al primo campionato nazionale di Pizza Trofeo”Oro di Napoli” organizzato con l’associazione “Pizzaioli in giro per il mondo” svoltosi a Ganci, nell’entroterra palermitano, lo scorso dicembre. Nella Città dei Fiori,  con la sua pizza, “Matrimonio tra Nord e Sud”, nomen omen , ha unito le eccellenze del BelPaese in un boccone conquistando il palato della giuria al “Pizza Festival” per la migliore presentazione e la storia ivi racchiusa. Omaggio al Regno delle Due Sicilie con il pesto trapanese pestato hand made, il tonno affumicato del golfo di Palermo e poi su per lo Stivale con la bufala napoltana fino a passare per l’ Emilia Romagna con lo  squacquerone fino a raggiungere il Piemonte con la robbiola.

Coperta con foglie oro – spiega Francesco con dovizia di particolari- ed il sommacco, spezia tipica delle nostre parti importata dagli arabi”. E’ entusiasta dei suoi risultati, Francesco che, praticamente  “nato tra la farina”,  è consapevole, a dispetto della sua giovane età, che il lavoro del pizzaiolo richiede impegno, passione ma soprattutto l’umiltà di continuare a studiare. “ Amo il mio lavoro, il mio quartiere, e mi ritengo fortunato perchè la mia famiglia ed i professori mi stanno dando una grande opportunità- dice serio- ma sono coinvinto che per crescere professionalmente devo confrontarmi con chi è più avanti di me e studiare da chef perchè oggi non ci si improvvisa neanche per preparare la pizza.

Non basta aprire una scatola di pelati ma occorre saper lavorare il pomodoro per ottenere una buona salsa”. L’atmosfera familiare dei proprietari di  “Pizzottando” riscalda la fredda serata di gennaio, mentre dalle finestre della casa vacanza l’ ABT L’Aura, un ospite getta l’ultima occhiata alla piazza di San Saverio illuminata stasera anche dalla luna. Domani, alle prime luci dell’alba, l’ Albergheria si rivestirà di immutati colori e suoni,  lunghi secoli.

 

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  • Domenico Morici
    25/02/2023 alle 13:13

    grazie mille dottoressa,,e un articolo che mi raffigura e che raffigura il mio quartiere

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