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DUE “STELLE” A PECHINO. LA CUCINA DI CANDIANO CONQUISTA LA CINA.

“Perché lui in persona e la Locanda don Serafino rappresentano il top della territorialità”. È il commento del direttore dell’Associazione CHIC, Charming Italian Chef, Raffaele Geminiani sulla scelta di invitare a cucinare a Pechino, nella cucina Cépe del Ritz Carlton Hotel, proprio lo chef bistellato ibleo Vincenzo Candiano della Locanda Don Serafino. Ospitato dal residente chef Fabio Nompleggio, anch’egli facente parte dell’Associazione CHIC, Candiano ha portato con sé i piatti più rappresentativi della sua cucina che hanno affascinato l’interessato pubblico cinese, sempre più attento alla cucina italiana in generale e a quella regionale in particolare.

Fra i piatti degustati ovviamente quelli che raccontano la sua filosofia, fra cui l’uovo con la salsa di pomodoro (nella foto), spuma di caciocavallo e basilico, i ravioli di coda con il suo brodo e alghe e il dolce Peccati golosi di Montezuma realizzato con il cioccolato di Modica di Bonajuto. Oltre al cioccolato di Modica dalla Sicilia sono arrivati origano e fave e per cucinare lo chef ha utilizzato l’olio extravergine di oliva Primo dei Frantoi Cutrera che l’azienda ha voluto sponsorizzare.

“Durante questi giorni di “trasferta” – racconta lo chef Candiano- ci sono stati diversi clienti, per lo più cinesi, dato che il Ritz Carlton Hotel si trova nella zona finanziaria della capitale. Il primo giorno abbiamo avuto un gruppo di giornalisti di Pechino a cui ho descritto i piatti portata per portata e ho parlato del ristorante. Poi abbiamo avuto un tavolo di italiani dell’accademia della cucina e due tavoli di persone che erano state alla Locanda Don Serafino, che dopo aver visto che c’era questo evento sono venute appositamente. È venuta a trovarci anche una famosa stilista di Shangai che per provare la nostra cucina ha preso l’aereo e presto verrà a trovarci in Sicilia. Sono molto soddisfatto – conclude Vincenzo Candiano- perché ancora una volta ho avuto modo di fare assaggiare lembi della nostra Sicilia.”

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