Da sempre, in Sicilia, i siciliani si sono contesi tra arancina e arancino senza mai trovare un punto di incontro nella forma parlata, ma una cosa è sicura: i siciliani sono d’accordo sul gusto che queste palle o coni di riso devono avere. Il gusto ha in sè ogni aspetto del territorio siciliano e in alcuni casi il cibo incontra il sociale. Turisti da ogni parte del mondo vengono nell’Isola a gustare questa prelibatezza che ha origini antiche e i primi a sperimentarla furono gli arabi. Ma la domanda è: dove mangiare arancini e arancine che regalino un’esperienza nuova? Abbiamo fatto il giro della Sicilia, nelle sue città, per poter rispondere a questa domanda.
A Catania, vicino la Pescheria, da “Scirocco Lab” ogni giorno vengono fritti gli arancini con dentro condimenti di pesce. Scirocco Lab è nato nel 2016 da Marco Timpanaro, un giovane che ha vissuto in una famiglia di ristoratori di cui rappresenta la seconda generazione ed il suo locale nasce come street food il cui obiettivo è realizzare prodotti di qualità partendo dalla tradizione per renderli accessibili a tutti. Le specialità di Scirocco Lab sono 4 tipologie di arancini: nero di seppia, pesce spada e melanzane, ragù di polpo e calamari. Gli arancini con il pesce rappresentano la sfida di Timpanaro che ha voluto creare qualcosa di nuovo partendo dalle sue origini ma soprattutto singolare nel territorio siciliano. La caratteristica di questi arancini è il fumetto di pesce povero che richiama la tradizione siciliana, come anguille o pesce di scoglio, che ne insaporisce il riso in cottura e ne fa l’innovazione, infine gli arancini vengono cotti in olio di girasole alto oleico. Gambero Rosso ha inserito Scirocco Lab tra i 10 fritti migliori d’Italia.
Nel centro della nostra Sicilia, ad Enna, Rosario Umbriaco nella sua “Tavola calda Europa” racconta una storia familiare che parte dal 1974 e che oggi Rosario porta avanti con orgoglio ma soprattutto passione e ne fa la chiave del suo successo nel mondo. La filosofia di Umbriaco è di innovare i prodotti e sperimentare senza abbandonare le tradizioni e il territorio; infatti, il riso degli arancini è raffreddato sul marmo come vuole la tradizione siciliana e al loro interno troviamo carne di stracotto di bovino adulto macinata a taglio di coltello, una sua esclusiva. I suoi arancini non hanno una pastella ma vengono semplicemente coperti da pangrattato in modo da trattenere meno olio possibile. Un arancino particolare, inventato da Umbriaco in onore del padre brevettato e riconosciuto con un marchio, è “l’arancino a due strati”, una matrioska, con il primo strato di menta selvatica e zafferano e il secondo strato con ricotta e zafferano che avvolge un formaggio speciale: il Piacentinu ennese DOP. Un incontro di sapori e odori pienamente siciliani. Nel suo locale inoltre offre un’esperienza degustativa con 3 tipologie di arancini accompagnati con un vino siciliano biologico e a concludere il classico cannolo con canditi e gocce di cioccolato di Modica. Tra i tanti premi quello di Ambasciatore della cucina ennese nel mondo.
Sempre nell’interland della Sicilia, a Caltanissetta, Fabio Ruvolo con il suo locale “N’arancina Speciale” unisce territorialità del gusto e solidarietà. Perché N’arancina Speciale? Perché Ruvolo si è attivato nel sociale ed ha inserito nel suo locale ragazzi con forme di autismo e altre forme di disabilità per permettere ai ragazzi di inserirsi nel contesto sociale, creando una relazione dove al primo posto vi è un mantenimento vivo del contatto. Questi ragazzi hanno sviluppato la passione per il loro lavoro che all’inizio non pensavano di avere e portano avanti, insieme a Ruvolo, un progetto che non si basa solo su una testimonianza orale ma pratica. N’arancina Speciale produce 21 tipologie personalizzate di arancini e arancine, con all’interno prodotti siciliani, suddivisi per genere; infatti, troveremo il Signor Arancino e la Signora Arancina. L’obiettivo di Ruvolo è “l’umanizzazione di un prodotto che racconta la Sicilia che vogliamo” – come ci dice lui stesso.
A Palermo la tradizione dell’arancina, “rigorosamente fimmina” – come afferma lo stesso proprietario Francesco Lelio, passa dall’ “Antica Panelleria da Nino”. La friggitoria nasce nel 1890 da una famiglia di umili origini che da quattro generazioni opera nell’ambito dello street food palermitano e della cucina tipica palermitana e siciliana. Tra i prodotti tipici realizzati dalla friggitoria vi sono panelle, crocchette, raschiatura, sarde a beccafico e le tradizionali arancine. Quando la friggitoria iniziò ad occuparsi delle arancine, l’unica che veniva prodotta era quella al cioccolato e immersa nello zucchero a forma conica. Il motivo è presto detto : era raro riuscire a cucinare arancine al ragù perché la carne macinata era troppo costosa.
Più avanti nel tempo e di generazione in generazione la friggitoria è riuscita a produrre le arancine, che oggi vende nel suo locale, con riso Roma saltato con zafferano, alloro e sale e infine raffreddato in placche di acciaio in abbattitore. Le tipologie di arancine vanno da quelle più classiche al ragù dove la carne viene lasciata grossolana e rosolata con il classico soffritto; al burro con prosciutto e mozzarella senza aggiunta di besciamella; con gli spinaci di cui vi sono due varianti, una vegetariana con soli spinaci e una con spinaci, mozzarella, besciamella e prosciutto.
Una specialità creata di recente sono le “perle di riso agli agrumi”, in collaborazione con un birrificio di Cinisi, che sfocia nell’ambito sociale con un’associazione che permette ai ragazzi con sindrome down di poter lavorare. Queste piccole arancine vengono cucinate con riso, succo di limone e scorzette. Un’ultima specialità sono i supplì, cucinati come se fossero delle arancine, con solo zucchero, che riprende l’antica ricetta del periodo dei Monsù siciliani. L’arancina a Palermo è un’istituzione che riguarda tanto la tradizione quanto la religiosità che nel giorno di Santa Lucia vede la produzione di arancine, in onore della santa, in tutta Palermo.
A Sciacca, in provincia di Agrigento, troviamo la “Salumeria Buon Sapore” di Calogero Fazio, che con i suoi 25 anni di esperienza, offre un’enorme varietà di prodotti tipici siciliani. “La salumeria Buon Sapore” nasce come una salumeria che con il tempo diventa anche laboratorio culinario con la preparazione di ricette tipiche della cucina siciliana, come gli arancini “A modo mio” di Calogero Fazio.
Perché “A modo mio”?
Perché Fazio si definisce un’autodidatta nella creazione di questi arancini che hanno una composizione particolare.Somigliano più a dei supplì, in quanto il riso viene cotto quando l’acqua è in ebollizione e una volta cotto viene unito a burro, zafferano e parmigiano e infine amalgamato con tutti gli ingredienti che Fazio decide di metterci all’interno. La cottura avviene in olio di girasole a 180 gradi, mentre la legatura è realizzata una miscela creata da Calogero Fazio in cui unisce farina, uova e latte. Un elemento fondamentale di questi arancini è che cambiano ogni giorno il loro condimento in base alla stagionalità dei prodotti rigorosamente a km0. Tra le sue creazioni troviamo gli arancini con Vastedda della Valle del Belìce e fico d’india o gli arancini con ragù di sarde e finocchietto selvatico in onore della festa di San Giuseppe. Omen nomen, la Salumeria Buon Sapore è uno scrigno di bontà born e made in Sicily.
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