È il volto felice di Giulia, che con la sua zappetta raccoglie la terra attorno alla barbatella appena piantata nell’agro di Baglio di Pianetto, l’azienda di Dominique Marzotto, a Santa Cristina Gela, alle porte di Palermo, la cartolina più bella della “rivoluzione” gentile dell’Associazione Donne del Vino della Sicilia. “Piantiamo una barbatella, coltiviamo il futuro nel segno della pace”, è il gesto simbolico che ha legato, da una parte all’altra dell’Isola, le iniziative della delegazione siciliana guidata da Roberta Urso per festeggiare, finalmente in presenza, la Giornata delle Donne del Vino.
“Donne, vino e futuro”, il tema di quest’anno proposto da Donatella Cinelli Colombini, presidente nazionale dell’Associazione, che oggi conta oltre 900 socie tra produttrici, giornaliste, enologhe, agronome, sommelier con diverse delegazioni dal Nord al Sud del Paese. L’altra “metà del cielo” sempre più presente nel composito mondo di Bacco con, ad esempio, le donne produttrici che rappresentano oltre il 30% delle aziende e le sommelier che hanno superato in pochi anni il 40%. Un futuro sempre più “rosa” per il vino, dove a “lei” è affidato il compito di scegliere l’etichetta in abbinamento al piatto e dove sono ancora le donne ad occuparsi nelle aziende di marketing, di comunicazione e di pubbliche relazioni. Ma non basta!
Oggi il post-pandemia imprime una svolta etica nell’approccio con la terra, perché custodirla significa prendersi cura delle persone che vi abitano e delle future generazioni. Le Donne del Vino Sicilia lo hanno sottolineato con due eventi in contemporanea, sabato 5 marzo, da Catania a Palermo, nel segno della sostenibilità per un futuro (ed è questa la sfida più difficile) di gentilezza.
“Ci siamo chieste quale sarà il futuro di questo valore importante, che molti sembrano avere dimenticato – ha dichiarato Roberta Urso, delegata regionale dell’Associazione. – Parliamo di una gentilezza che si trova anche all’interno dei vini, dei vigneti e delle nostre aziende, perché gentilezza significa anche bellezza, rispetto, sostenibilità e trova corrispondenza in un insieme di principi che sono alla base delle nostre produzioni. Significa anche capacità di fare un lavoro di squadra, di cooperare sempre con uno sguardo rivolto al futuro. Ci rendiamo conto di quanto sia difficile oggi immaginare il futuro, ma ciò che vogliamo sperare lo abbiamo dimostrato durante l’evento, anche in modo simbolico attraverso la piantumazione di una barbatella, sia in Occidente che in Oriente, perché il futuro è da custodire e da coltivare”.
Sull’Etna, nella cantina Tenute Orestiadi – La Gelsomina, nella frazione di Presa (comune di Piedimonte Etneo) in provincia di Catania, è stata Anna Paola Cipolla, responsabile degli eventi dell’azienda e socia di DDV Sicilia, a fare gli onori di casa, nell’incontro moderato dalla socia, giornalista e sommelier Valeria Lopis.
“Gentilezza è futuro” il focus del progetto realizzato dalla regista Lidia Cuoco e da Gabriella Ferrera, che ha creato la Scuola mediterranea di moda e interior design, che insieme alle attrici Tiziana Giletto e Maria Grazia Cavallaro ha dato corpo e voce, nello spettacolare anfiteatro di vigne, alle letture sul tema.
Un racconto del vino tutto al femminile, “perché – hanno spiegato le autrici del progetto – la gentilezza della poesia è un’impronta indelebile, un segno, una lente d’ingrandimento sulla bellezza del paesaggio, sui colori, sui profumi”. Parole e immagini per rendere omaggio al vino con la mostra fotografica “Vite Vulcaniche: volti, gesti e riti di un vulcano che vive” di Ursula Costa.
Nella Sicilia occidentale, le Donne del Vino Sicilia hanno parlato di futuro in termini di sostenibilità, di comunità e radici nella cantina di Baglio di Pianetto, ospiti della contessa italo -francese Dominique Marzotto, presidente dell’azienda. Le socie hanno dialogato con un team di esperti sulle conseguenze in vigna del cambiamento climatico. E di quali colture e pratiche viticole da adottare, perché gli asset di qualità, identità e terroir su cui si è puntato negli anni, non sia vanificato.
L’agronoma catanese, Aurora Ursino, socia DDV Sicilia e “Miglior agronomo d’Italia 2021” ha spiegato quali misure agronomiche adottare per la gestione sostenibile dei vigneti. In collegamento streaming,
Luigi Pasotti, agrometeorologo della Regione Sicilia, ha presentato le analisi di uno studio di ricerca dal titolo “Le uve raccontano”: un report che da dieci anni monitora l’aspetto meteoclimatico, fenologico e fitopatologico delle uve, nel territorio trapanese.
L’enologo Mattia Filippi, fondatore di Uva Sapiens, società di consulenza enologica e viticola che opera in Italia e anche in Napa Valley, in California, ha trattato del tema “Longevità e identità, il futuro del vino siciliano attraverso una visione di valore”. E la gentilezza, ovvero la capacità di saper rispettare i tempi della natura, è la chiave di un nuovo equilibrio anche sociale che Filippi ha coniato con un termine nuovo “vitecologia”, perché il vignaiolo possa imparare un approccio slow nei confronti delle vigne, lontano dal diktat imperante del “tutto e subito”.
Diversi gli ospiti che hanno raccontato il loro impegno sociale, etico e civile durante il talk moderato dalla sottoscritta, socia DDV Sicilia. Il futuro è visione pragmatica e tenace nella testimonianza di Pamela Villoresi, direttrice del Teatro Biondo di Palermo, di recente premiato a New York con il “Segal Center Awards for Civic Engagement in the Arts”, perché il 6 marzo del 2020, all’inizio del lockdown, è stato il primo teatro italiano ad alzare il sipario in streaminig.
Il futuro di una Sicilia che non si arrende, nella storia di Fabiola Furnari, sostituto procuratore generale presso la Corte d’Appello di Caltanissetta, che ha raccontato il suo impegno di donna magistrato.
Il futuro è comunità con l’artista Gabriella Ciancimino, che nel suo processo creativo, dalla Grande Mela al piccolo borgo di Ficarra, sui Nebrodi, coinvolge uomini, donne e bambini, protagonisti di quel linguaggio che è l’arte contemporanea, che con lei si “nutre” dell’interazione tra ricerca botanica e storia dell’umanità.
E di gusto e tendenza del futuro del vino, sempre più bio, ha parlato la giovane enologa Antonella Lo Cricchio, anche lei socia dell’Associazione. “Fare rete”, il passpartout per progettare e costruire insieme il futuro partendo dal territorio.
All’incontro hanno anche partecipato le socie di “DonnAttiva” di Monreale presieduta dalla giornalista Ina Modica, da anni impegnate nel centro di ascolto a favore delle donne vittime di violenza. Non c’è futuro senza radici.
La lingua è memoria vibrante con Giuseppina Demetra Schirò, poetessa in lingua arbëreshë, ricercatrice ed esperta del costume tradizionale di Piana degli Albanesi e con la musicalità della splendida voce di Stefano Schirò, professore di storia dell’arte e studioso artistico della città albanese che ha interpretato, nella cantina di Baglio di Pianetto, un canto della tradizione nuziale. Il vino e le donne hanno la capacità di connettere mondi solo apparentemente distanti, tessendo relazioni.
E così succede che arriva la notizia in tempo reale del debutto al prossimo Vinitaly del Museo Riso con le sue opere d’arte contemporanea della Regione Sicilia. Un omaggio al conte Paolo Marzotto, appassionato di vino e di arte, che sembra sorridere soddisfatto nella gigantografia in mostra nella “sua” cantina.
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