Site logo

Disobbediente e mai annoiato, Domenico Basile ci ha aperto le porte del suo “DoBa” che nel cuore di Palermo festeggia il primo compleanno

Paola Schillaci e Domenico Basile, credit Paola Schillaci per DoBa

«Solo disobbedendo si può trovare la propria identità» – così Domenico Basile descrive la sua essenza, e del resto lui disobbediente lo è stato davvero sin da quando ha lasciato gli studi di elettronica per iniziare a frequentare l’Istituto Alberghiero, dando una nuova direzione alla sua vita. Una scommessa quasi, sicuramente vinta se si guarda a ritroso nel suo percorso, lungo e di successo, nonostante non abbia ancora quarant’anni. Il coronamento del suo lavoro è rappresentato da DoBa Restaurant and Terrace, contenitore di persone ed esperienze con affaccio sul Teatro Massimo di Palermo, che il prossimo 21 maggio festeggerà il primo felice compleanno.

Domenico inizia a lavorare a Palermo, sua città natale, e in provincia, quando aveva appena quindici anni. Già all’epoca degli studi muove i primi passi nel campo del banqueting con parentesi di formazione e lavoro anche in pasticcerie del capoluogo siciliano. Il vero exploit arriva però poco più tardi, quando diviene l’executive chef di Gagini e Casa Florio, esperienze che ricorda ancora con gioia e che sono certamente state significative per il suo inizio di carriera. È il 2011 quando, a ventisei anni, inizia ad immaginare l’universo di possibilità e conoscenza che si trova oltre la Sicilia, e decide così di partire per iniziare ad ampliare i propri orizzonti. Una frase fatta per qualcuno forse, non per Domenico, che li ha aperti a dismisura quei suoi orizzonti viaggiando verso Parigi, Maldive, Mosca, ancora Maldive, Monaco di Baviera e New York. Negli Stati Uniti approda nel 2016 grazie a Francesco Panella e inizia subito a lavorare per “Antica Pesa” a Brooklyn, uno dei cinque ristoranti italiani più importanti della “Grande mela”, e poco dopo si trova già a cucinare per illustri personaggi della sfera internazionale.

Durante uno dei suoi ritorni a Palermo però qualcosa nella vita di Domenico era cambiata e da un certo punto in poi, nei suoi viaggi in giro per il mondo sempre con casacca al seguito, ha iniziato ad essere accompagnato da Paola Schillaci che, nel tempo, è divenuta sua compagna di vita, moglie e madre del piccolo Leonardo. Paola è un’abile fotografa quindi non immaginatela con le mani in mano durante questo loro peregrinare, anzi è sempre riuscita a ritagliarsi la propria dimensione lavorativa non solo nel campo della fotografia ma anche della ristorazione, occupandosi di coordinare l’accoglienza in sala dei ristoranti in cui Domenico lavorava e poter così in qualche modo essergli più vicino. Un bagaglio di esperienze e formazione acquisite e che oggi la portano ad essere la responsabile della comunicazione, del marketing e della sala di DoBa.

Quasi dieci anni trascorsi all’estero per Domenico, prima da solo e poi con l’amore e la presenza di Paola, musa, sprone e “giudice severo” di ognuna delle sue preparazioni. Un periodo lungo e stimolante nel corso del quale ha sempre fatto cucina italiana ma che, via via, ha subito tutte le contaminazioni dei luoghi visitati e si è arricchita delle tecniche acquisite. Dapprima con l’intento di discostarsi dalla tradizione siciliana, pian piano, comprendendo quanto fosse invece apprezzata anche all’estero, Domenico ha intuito l’importanza di valorizzarla conferendole però sempre la propria firma e arricchendola di quella sua identità che la rende unica e non replicabile.

Nel frattempo, mentre erano lontani da casa, qualcosa qui a Palermo stava cambiando con la città in fermento che si preparava a divenire capitale della cultura, e soprattutto con la ristrutturazione di Palazzo Sovrana da parte del padre di Paola, il noto imprenditore palermitano Nino Schillaci. Con il completamento dei lavori ovviamente si faceva sempre più forte il desiderio di avere la figlia vicino, lei e il fratello Filippo del resto sono l’anima del palazzo. C’era già l’idea di aprire l’edificio all’ospitalità con le sue camere chiuse da oltre cinquant’anni e una posizione così unica su Piazza Verdi. Il tutto ovviamente in grande stile, attraverso appartamenti con il servizio hotel in una posizione unica e dominante sul maestoso Teatro Massimo, che pure è una costruzione più “giovane” di Palazzo Sovrana. Una vera e propria galleria darte che arricchisce gli spazi comuni di opere permanenti che fanno ormai parte della collezione di famiglia, e altri vuoti e destinati ad ospitare temporaneamente opere capaci di arricchire il viaggio degli ospiti. Un luogo immerso in un contesto urbano da cartolina, con alcune delle più belle architetture non solo palermitane o siciliane, capace di rispondere alla richiesta di un pubblico internazionale fatto di turisti di alta fascia. Una coccola continua data anche dal servizio conscierge che accompagna l’ospite non solo nelle sue attività all’interno della città o dell’isola, che insieme alle altre caratteristiche pregnanti in questi anni hanno reso Palazzo Sovrana un vero punto di riferimento.

È tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 che Domenico e Paola tornano a casa definitivamente. Nel corso dei tanti viaggi a Palermo che gli mostravano come tutto stesse pian piano prendendo forma grazie al lavoro di Provenzano Architetti Associati, ci fu un momento in cui, affacciati da uno dei punti più panoramici e oggi ambiti della terrazza, hanno compreso che fosse arrivato il momento di costruire un progetto che fosse unicamente per loro. Si può quindi dire che sia stata la terrazza di ciò che sarebbe stato poco dopo il DoBa il loro richiamo a casa: un punto di vista totalmente differente, dall’alto, dai tetti che raccontano le dominazioni, l’arte, l’architettura e la cultura ricca di sfaccettature che caratterizza Palermo; un monumento che inserisce il DoBa all’interno di uno scenario che solo in pochi altri casi si ritrova in Italia, perfetto per realizzare il loro desiderio di regalare un’esperienza fatta non solo dai loro piatti ma anche della città.

Tornato a casa inizia subito a lavorare, del resto come dice di se stesso Domenico Basile:«Mi bastano quindici giorni da fermo per diventare antipatico» – e non è un caso infatti che abbia sempre trovato una dimensione lavorativa ovunque sia stato. Arrivano poi il Covid e un figlio, così subito dopo decide di concentrarsi unicamente sul proprio progetto fino a che, il 21 maggio del 2023 nasce DoBa. Pensavano di farlo in sordina, del resto all’inizio poteva già contare sugli ospiti dell’hotel, ma grazie al richiamo internazionale del palazzo che lo ospita ha subito mostrato quello che sarebbe stato il ristorante, ben più di un luogo dove mangiare o guardare la città, ma un punto dincontro e di esperienze. Sin dall’inizio il risalto dato da testate internazionali come Forbes, Vogue e il New York Times hanno fatto risuonare il messaggio del DoBa in tutto il mondo: chi vive già Palermo o chi arriva da lontano lì vive un viaggio, ripercorre la città e la sua storia e lo fa da un luogo sicuramente privilegiato, circondato dal bello dentro e fuori, così come nei piatti.

Oggi la cucina di Domenico Basile racconta quindi non solo i viaggi, le tecniche apprese, i colori visti, il bello che ci avvolge tutto intorno, ma anche e soprattutto il suo ritorno a casa, con una perfetta miscellanea tra elementi e tecniche che giungono da lontano ed altri della nostra tradizione isolana, nobilitata e arricchita dalle sue mani e da tutte quelle contaminazioni subite nel tempo. Esaltazione pura delle migliori materie prime non solo siciliane, uniche nella loro biodiversità, frutto dello studio del lavoro dei più grandi chef europei, con alcuni dei quali ha anche avuto il piacere di collaborare. Il tutto all’insegna della qualità che prescinde dai chilometri, dello stupore e del bello: il teatro, la città, il palazzo, i piatti, le opere d’arte, gli arredi minimal ma curati che non distraggono gli ospiti, i colori caldi del cielo e della pietra siciliana, i materiali naturali come la pittura a calce, i motivi decorativi che offrono una visione del liberty che ha impreziosito Palermo.

Un nome, quello del DoBa, che non deve indurvi nell’errore di pensare ad una scelta troppo autoreferenziale, ascoltando il racconto di Domenico anzi sentirete come sia sempre proiettato a tenere conto del pensiero degli altri, e definisce la sua carriera, nonostante si guardi intorno e veda i suoi sogni di vita e professione già realizzati, appena a metà del suo percorso, con la voglia di spendere ancora tanto tempo per crescere.

DoBa non è altro che Domenico Basile e il suo vissuto, un nomignolo datogli da un cliente romano alle Maldive, breve, facile da memorizzare e da ripetere anche per gli stranieri e che di sicuro gli è stato di buon auspicio.

Disobbedienza, autenticità che solo le esperienze che ha vissuto e che si ritrovano nei piatti come una firma che li rende irreplicabili, e una rete fatta di scambi con gli altri colleghi sono le cifre stilistiche di questo chef viaggiatorecapace di trasformare un dolce in antipasto, come la sua celebre versione di astice e panna cotta, o declinare un piatto universalmente conosciuto nella sua versione dolce in salato, raccogliendo i medesimi consensi e apprezzamenti con il french toast.

Un bilancio più che positivo quello di questo primo anno, che ha visto la terrazza aperta ad ospiti, spesso stranieri, capaci di comprendere la filosofia all’insegna dell’autenticità di Domenico. E proprio per loro sono state progettate esperienze uniche come le cooking class sulla preparazione di alcuni piatti della tradizione siciliana, ognuno dei quali da poter replicare una volta tornati a casa. Esperienze di vario tipo, come i percorsi gustativi tra varie tipologie di menu che si adattano al palato della clientela variegata ma dove non mancano vini e oli che raccontano il territorio siciliano e non solo. 

Se provate a pungolare Domenico riguardo ai progetti futuri sappiate che si sbottona poco, anticipa però che gli piacerebbe vedere il suo DoBa anche al di fuori di Palermo, così da non annoiarsi mai appunto…chissà che qualcosa non stia già bollendo in pentola e a breve arrivi una delle sorprese che ama fare ai suoi ospiti.

Photo Credit: Paola Schillaci per DoBa

Ultimi articoli

Seguici

  • No comments yet.
  • Aggiungi un commento

    Potresti essere interessato a