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Dalle Vigne di Virzì al Vinitaly, Dei Principi di Spadafora e l’amore puro per il vino

Copertina Copyright Paola Schillaci

In quel di Virzì, tra le colline verdi e sinuose che si ergono tra Alcamo e Camporeale, nell’agro di Monreale, c’è un’atmosfera carica di entusiasmo in attesa della 56ª edizione del Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, che si svolge dal 14 al 17 aprile 2024 a Verona. Qui, tra le vigne che circondano Dei Principi di Spadafora, si respira la storia avvincente di un’azienda che ha radici profonde e un’anima vibrante.

Guidata oggi da Enrica Spadafora, erede di una tradizione iniziata da suo padre Francesco, Dei Principi di Spadafora ha celebrato nel 2023 trent’anni di passione, impegno e dedizione alla produzione di vini unici. La storia di questa tenuta, però, è più di una semplice cronologia di eventi: è il racconto di un amore puro nei confronti del vino, della natura, del territorio.

Francesco ed Enrica Spadafora Copyright Andrea Chianello

Tutto ebbe inizio con Don Pietro dei Principi di Spadafora, discendente dell’omonima famiglia nobile siciliana di cui si hanno tracce certe dal 1230, che si impegnò nella rinascita della tenuta ricevuta in eredità da uno zio dopo il terremoto del Belìce del 1968. Con passione e determinazione, Don Pietro lavorò instancabilmente per ricostruire e rinnovare la tenuta, valorizzando le antiche vigne autoctone e introducendo varietà internazionali. L’estate del ’88 segna un nuovo capitolo nella storia di Dei Principi di Spadafora, quando Francesco, figlio di Don Pietro, decide di trasferirsi a Virzì per portare avanti l’eredità di famiglia. Qui, tra le dolci colline che cullano i vigneti, nasce il sogno di creare vini dalle proprie uve e che raccontino l’anima di questa terra generosa.

Nel 1993, dopo alcuni anni di assaggi e sperimentazioni, Francesco produce la prima bottiglia, Don Pietro 1993, quale segno di omaggio e riconoscenza a suo padre. Da allora, ogni sorso di vino Dei Principi di Spadafora è un viaggio attraverso la storia, la tradizione e la passione di una famiglia che ha dedicato la propria vita alla produzione di vini di qualità.

E ora, mentre ci avviciniamo alla 56ª edizione del Vinitaly, Enrica, che in azienda si occupa di marketing e comunicazione ed è socia dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, insieme a suo papà, si prepara a volare a Verona per condividere la loro storia con il mondo. È un momento emozionante, un’occasione per celebrare l’amore per il vino e per la terra di Virzì che anima dei Dei Principi di Spadafora da trent’anni.

“Il 2023 è stato un anno cruciale, un traguardo importante per la nostra azienda: abbiamo festeggiato i trent’anni dalla prima vendemmia di mio papà. Abbiamo grandi aspettative per questa nuova edizione del Vinitaly quale prosecuzione dell’attività che abbiamo iniziato lo scorso anno con il restyling delle etichette” racconta Enrica con entusiasmo. “Quest’anno, a Verona, presenteremo le nuove annate di Catarratto Bio 2023, Don Pietro Bianco 2023, Rosato 2022, Principe G 2020, Principe N 2020, Schietto Nero d’Avola 2016, Siriki Orange 2017, Syrah 2021, Don Pietro rosso 2020, testimoniando l’impegno costante verso la qualità e l’innovazione.”

L’amore per il vino si manifesta anche attraverso un profondo rispetto per l’ambiente improntato alla valorizzazione della biodiversità. I vigneti che circondano la tenuta di Virzì sono coltivati in regime biologico, seguendo metodi sostenibili per preservare la salute del suolo e delle piante attraverso l’utilizzo esclusivo di prodotti naturali. In cantina, le pratiche sono attente e rispettose della materia prima e dei tempi della natura, con una vinificazione senza l’utilizzo di solforosa e l’impiego rigoroso dei lieviti prodotti dalle stesse uve, mantenendo così intatta l’autenticità e l’eleganza dei vini.

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Poi, ancora, il legame profondo con Virzì non si limita alla produzione vinicola, ma si estende anche all’ospitalità e all’accoglienza. Dall’estate 2023, infatti, la famiglia Spadafora ha aperto le porte della propria casa, ristrutturando le antiche case dei mezzadri per regalare agli ospiti l’esperienza di dormire circondati dalle vigne, immersi in questo luogo speciale e accolti con il cuore aperto.

Immagine di copertina Copyright Paola Schillaci

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