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Dal Sud al Südtirol

dal sud al Sudtirol

Dalla Tenuta San Michele di Cantine Murgo sita a Santa Venerina (CT) e l’azienda Niedrist che si trova in Alto Adige a Cornaiano (BZ) c’è una distanza di quasi millequattrocento chilometri, ma questo non impedisce che un sabato sera non si possano degustare nello stesso tavolo sia i vini altoatesini, sia quelli etnei, potendone valutare caratteristiche, differenze, similitudini e tutto quello che ne possa venire fuori da una serata di semplice confronto dove ogni cantina porta i propri vini. Quelli più rappresentativi che hanno dato importanza alle aziende. Nasce così la serata presso Tenuta San Michele, andando dal Sud al Südtirol così come intitolata la serata, degustando i vini di entrambe le aziende, abbinandoli con piatti che hanno fatto da banco di prova, esaltandone le qualità, le potenzialità ed allo stesso tempo valutandone la polivalenza e le affinità anche con pietanze non proprio originarie dei territori dove vengono prodotti i vini. Ovvio che per ogni vino in degustazione è stato preparato un piatto che si accoppiasse bene con il vino in abbinamento, ma allo stesso tempo facendo prove di abbinamento si possono trovare degli accoppiamenti che riescano a dare dei risultati che non erano stati considerati.

L’azienda Murgo ha i sui vigneti nella zona est dell’Etna, a Santa Venerina, dove vengono coltivati Nerello Mascalese e Carricante. La genialità dell’azienda è stata quella di essere stata fra le prime a spumantizzare il Nerello Mascalese, facendone il suo prodotto più rappresentativo. Per la serata in questione sono stati fatti degustare due spumanti Metodo Classico, il Murgo Extra Brut 2013 ed il Murgo Extra Brut Rosé 2015. Il Murgo Extra Brut 2013 è stato messo in abbinamento con tagliere di salumi e formaggi, mentre il Murgo Extra Brut Rosé 2015 è stato proposto con l’antipasto di Crostone di pane nero con burrata e mortadella; Macco di fave; Arancinetto di cavolo trunzo; Caponata di carciofi; Involtino di verza con verdure. L’Extra Brut 2013 si è presentato con un bouquet complesso con sentori di pietra focaia, legna arsa e frutta secca. Verticale al sorso con una buona corrispondenza gusto – olfattiva. Spalla acida che funge da nerbo. Finale leggermente sapido. Tutte queste peculiarità hanno fatto si che sia i salumi che i formaggi venissero accompagnati e/o contrastati rendendo l’accoppiamento semplice, ma non banale. L’Extra Brut Rosé 2015 avendo due anni in meno aveva dei profumi meno complessi rispetto allo spumante precedente. Sentori di cipria, accenni di frutti di bosco, muschio. Al sorso dava una rotondità che lo rendeva con una freschezza più docile che se per l’Arancinetto di cavolo trunzo, la Caponata di carciofi e per l’Involtino di verza con verdure ha avuto un buon riscontro, con le altre pietanze non riusciva a dare il giusto contrasto, dando una sorta di predominanza al piatto.

L’azienda Niedrist si trova in Alto Adige ed i vigneti sono suddivisi in quattro zone, a Girlan (Cornaiano), ad Eppan Berg (Appaiano Monte), a Gries e a Lago di Caldaro. A Girlan viene coltivato il Pinot Nero, Chardonnay, Sauvignon Blanc e nelle zone più calde del vigneto vengono coltivati anche Merlot e Syrah. Ad Eppan Berg le vigne sono di Pinot Nero, Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Grigio. Gries è dove si trovano le vigne di Lagrein. Infine a Lago di Caldaro è la Schiava, vitigno autoctono, a prendersi la scena. I vini dell’azienda Niedrist con il primo ed il secondo del menu della serata hanno trovato ampio spazio. I vini degustati sono stati il Mitterberg Weiss Trias I. G. T. 2019, l’Alto Adige Pinot Nero Riserva D. O. C. 2018 e l’Alto Adige Lagrein Gries Berger Gei Riserva D. O. C. 2018.

Come primo il piatto proposto è stato Risotto alla zucca con guanciale croccante e carciofi con fondo bruno. Due i vini in abbinamento, l’Etna Bianco D. O. C. Tenuta San Michele 2021 ed il Mitterberg Weiss Trias I. G. T. 2019. Il Mitterberg Weiss Trias I. G. T. 2019 è un blend composto da Chardonnay (80%) e da Petit Manseng ed Incrocio Manzoni (20%), i sentori che emana dal calice sono tipici dello Chardonnay, con accenni burrosi e di arachidi, nota fumé. Sorso pieno e deciso, con una verticalità che lo rende agile e scattante. Strutturato e complesso, per certi versi lo si può definire un rosso camuffato da bianco. L’Etna Bianco D. O. C. Tenuta San Michele 2021, ottenuto da Carricante (60%), Catarratto ed altri vitigni etnei (40%), si presenta con sentori delicati in cui si sente il floreale ed una nota di terziarizzazione che vien fori pian piano. Sorso verticale con una chiusura sapida. Lungo al sorso. Il Risotto alla zucca con guanciale croccante e carciofi con fondo bruno, pur essendo un piatto complesso e con una sua struttura ha trovato un connubio migliore con l’Etna Bianco, che lo ha accompagnato, senza sovrastarlo. Il Mitterberg Weiss Trias  pur riuscendo ad incontrare i sapori della pietanza che alla fine ne dava un piacevole ritorno in bocca, aveva una predominanza proprio per quanto detto prima sulla grande personalità del vino.

Stracotto di manzo con riduzione al vino con contorno di patate al forno è stato il secondo, con questa pietanza sono stati abbinati l’Alto Adige Pinot Nero Riserva D. O. C. 2018 e l’Alto Adige Lagrein Gries Berger Gei Riserva D. O. C. 2018. Il Pinot Nero Riserva è un vino di grande eleganza i cui vengono fuori le caratteristiche principali del vitigno. I sentori sono di frutti di bosco, humus, nota fruttata. Spalla acida e corrispondenza gusto – olfattiva veramente notevoli. Lungo al sorso con tannini fini e lunghi. Buona persistenza e grande eleganza. Il Lagrein di Niedrist è un Lagrein vecchio stampo, potente, per certi versi quasi rustico, con il quale si può osare ad accoppiare pietanze veramente forti. Il bouquet dell’Alto Adige Lagrein Gries Berger Gei Riserva D. O. C. 2018 è composto da mirtillo, note speziate, erbe balsamiche, terra bagnata. Sorso pieno e deciso, con tannini e freschezza che rendono il vino strutturato e di carattere. Buona persistenza. Il Pinot Nero ha trovato un abbinamento ideale, visto che accompagnava lo stracotto, senza che lo sovrastasse ed allo stesso tempo con le componenti dure e morbide del vino (14,5% vol.) riusciva a pulire la bocca e dare un ritorno piacevole della pietanza. Il Lagrein pur riuscendo a contrastare la pietanza, per le caratteristiche e del vitigno e del vino (che conserva tutte le potenzialità del Lagrein), necessita di pietanze più decise.                 

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