In una realtà piuttosto difficile, dettata dal rincaro dell’olio, il marchio “Val Paradiso” riesce a dominare il mercato odierno e ad attirare l’attenzione di amanti e cultori con un tris di etichette monovarietali in grado di raccontare la tradizione olivicola dell’Isola.
Per l’olio extravergine d’oliva, oggi identificabile come materia prima dal valore inestimabile ed equiparabile quasi al rame, ferro, acciaio e grano, obbedire alle leggi del mercato europeo potrebbe comportarne la perdita dell’artigianalità. Una serie di dinamiche, purtroppo, conducono diversi consumatori a non considerarlo più un ingrediente fondamentale su un piatto, quanto piuttosto un semplice condimento e, di conseguenza, ad attribuire alle diverse tipologie il medesimo valore, facendo perdere di quello spazio privilegiato che nel corso degli anni l’olio extravergine d’oliva era riuscito a conquistare.
“In 25 anni di attività un anno così complesso per una produzione quantitativamente scarsa per soddisfare il fabbisogno dei frantoi e aziende siciliane, non ci era mai capitato. Tuttavia, in questo contesto di crisi generale, possiamo ritenerci fortunati in quanto abbiamo l’intera filiera produttiva che ci consente di avere economie di scala ed essere indipendenti da certe logiche di mercato non proprio trasparenti. I nostri 150 ettari di uliveto, inoltre, ci stanno generosamente regalando il quantitativo di olio necessario per far fronte all’intero anno di imbottigliamento e vendita – afferma Massimo Carlino – L’azienda Val Paradiso si contraddistingue per una scelta e proposta di qualità sempre crescente tanto che nel trascorrere degli anni siamo passati dall’agricoltura biologica all’etichette Bio, IGP Sicilia e Tradizionale”.
L’azienda Val Paradiso, fondata a Naro nel 1980 e in linea con le mutevoli necessità del mercato con proposte sempre più innovative e accattivanti, scende adesso in campo proponendo 3 nuovi monovarietali in grado di far viaggiare all’insegna della tradizione olivicola siciliana. Un viaggio che prende avvio nei territori del trapanese con la Nocellara del Belice, caratterizzata da un fruttato intenso, pomodoro e carciofo, nonché da un amaro e piccante abbastanza sostenuti. Assaporato il versante occidentale dell’isola, ecco che ci si sposta nella parte centrale con i territori di Sciacca, Caltabellotta, Agrigento, Favara, Licata e Caltanissetta dove a primeggiare sarà la Biancolilla, una varietà decisamente più delicata dai profumi di mandorla verde, carciofo ed erba appena sfalsata per un amaro e piccante piuttosto contenuti. E per concludere il viaggio non resterà che attenzionare la parte orientale della Sicilia nella quale protagonista sarà la Tonda Iblea che, tipica dei territori ragusani e siracusani, si contraddistingue per un fruttato intenso, ma elegante con sentori di erba appena sfalciata, erba di campo ed erbe aromatiche.
“Un piccolo viaggio che Val Paradiso doveva necessariamente proporre in quanto vogliamo rappresentare una delle aziende olivicole di riferimento dell’Isola – dichiara Massimo Carlino – Diverse sono le aziende che puntano alla qualità, ma in questo modo si tratta di un’operazione nella quale con lo stesso marchio si propongono 3 varietà di oli per chi ha voglia di scoprire 3 gusti totalmente differenti tra loro. Questo passo rappresenta per noi un’opportunità per alzare l’asticella e porre l’azienda ancor più in alto rispetto ai competitor dimostrando ulteriormente come in questo settore si può ben operare anche in Sicilia. Tutto questo – conclude – non rinnega ovviamente le miscele di olio, come nel caso del nostro Classico realizzato con Biancolilla e Nocellara, ma rafforza il concetto del “se vuoi ti preparo una miscela ad hoc, altrimenti, divertiti a scoprire le loro differenze e ad utilizzarli in maniera diversa in cucina”.
Il tris di monovarietali, proposto dall’azienda Val Paradiso, si inserisce tra le novità dall’anno, originale da poter proporre come idea regalo per Natale o gift post viaggio quale espressione di tipicità di un territorio.
“L’impatto sul mercato è stato davvero positivo e abbiamo già registrato i primi ordini – afferma Massimo Carlino – il primo proviene dalla Germania, segno che, anche fuori dall’Italia, questo prodotto riesce ad attirare l’attenzione per le sue innumerevoli sfumature di cultivar, caratteristiche, modalità di lavorazione e autentici sapori che la Sicilia, con le sue diverse tipologie di terreni, riesci a proporre”.
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