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Cose da fare a Castelbuono in un weekend

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CASTELBUONO DA GUSTARE CON GLI OCCHI E CON IL PALATO

“Gioiello” incastonato nelle Madonie, Castelbuono è un borgo medievale dove il tempo sembra essersi fermato. Tante sono le cose da da fare, vedere e gustare. Un tuffo nel passato dove perdersi tra le stradine di pietra, i suoi monumenti, le sue chiese che conservano intatte le tracce della sua storia. A pochi chilometri da Palermo, è un’oasi di relax e gusto, un’ambita meta turistica dove arte monumentale e arte culinaria si incontrano fondendosi per appagare occhi e palato del visitatore. 

Il centro abitato originario si sviluppa attorno al Castello dei Ventimiglia, ad oggi visitabile, arroccato sul Colle San Pietro. Qui è possibile ammirare la sua Cappella Palatina, con gli stucchi del Serpotta,  dedicata a Sant’Anna. 

Castello dei Ventimiglia (credits: Di LigaDue – Opera propria, CC BY-SA 3.0)

Ma a Castelbuono, tra le sue stradine di pietra, ci si perde in un posto incantato dove tante sono le attrattive da vedere. La “Matrice vecchia” ovvero la chiesa dedicata a Maria SS Assunta, la “Matrice Nuova” eretta in onore della Natività della Beata Vergine Maria, la chiesa di San Francesco, la Fontana Venere Ciprea meglio conosciuta come la Fontana dei quattro Cannola, la Torre dell’orologio, il Museo Civico, il Museo naturalistico Francesco Minà Palumbo, sono solo alcuni dei beni architettonici che è possibile ammirare. 


Fontana della Venere Ciprea (Credits: Di Formica rufa – Opera propria, CC BY-SA 4.0)

Naturalmente non possono passare sotto silenzio la cucina e la pasticceria locale come le teste di turco. Si tratta di un dessert al cucchiaio composto da sfoglie fritte, simili alle chiacchiere, alternati a strati di crema al latte aromatizzata al limone e poi cosparsi con cannella in polvere. Di origine molto antica, fu preparato per la prima volta per festeggiare la vittoria dei Normanni sugli Arabi. Il nome testa di turco sembra derivi dal fatto che, una volta versata la crema di latte calda, sulle sfoglie si formino delle “fossette” che ricordano le fontanelle delle teste dei bambini appena nati, quindi non ancora battezzati e per questo turchi, cioè non cristiani.


Immancabile, l’assaggio di uno dei panettoni più famosi, quello di Fiasconaro conosciuto ormai in tutto il mondo. Castelbuono, è insieme alla vicina Pollina, il paese della manna, oggi Presidio Slow Food. 

Visitare Castelbuono è fare un tuffo nel medioevo, con i suoi vicoli puliti, curati e  profumi d’antan.

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