Come un’aquila ad ali spiegate pronta a librarsi in volo, così si estende Galati Mamertino, il piccolo borgo dei Nebrodi, fondato dai Saraceni, di cui è rimasta traccia nei ruderi di un antico castello.
Di antica vocazione agricola, il territorio è ricco di noccioleti e uliveti e di faggeti e querceti ed apre a panorami fantastici: sul Parco dei Nebrodi e sul Mar Tirreno.
Addentrandosi nel paese salta agli occhi l’assetto urbanistico a carattere medievale e rinascimentale. Il piccolo centro è, ad oggi, custode di un pregevole patrimonio artistico. Nella centrale piazza San Giacomo si erge il cinquecentesco Palazzo del Principe De Spuches in pietra serena, con la sua suggestiva loggia, racchiusa da due portali interni la cui fattura è attribuita al Montorsoli, che in tempi recenti è divenuto un centro museografico polivalente.
Di gusto rinascimentale è la Chiesa Madre dedicata a S. Maria Assunta, che presenta due ordini sormontati dal timpano, nella cui parte superiore è posta la croce. Al suo interno custodisce la famosa tela raffigurante il martirio di S. Agata, realizzata da Pietro Novelli, la marmorea statua della Trinità e l’Annunciazione di Antonio Gagini.
Altra opera del Gagini da ammirare è la statua della Madonna della Neve, realizzata in marmo e custodita, insieme alla statua lignea, di scuola fiamminga, di S. Sebastiano, nella Chiesa della Madonna del Rosario.
Nella Chiesa di S. Caterina, invece, si trova un’altra statua gaginiana raffigurante S. Caterina e il crocifisso ligneo di Frà Umile di Petralia.
Ma Galati Mamertino non è solo arte. L’imperdibile Cascata del Catafurco, lungo il torrente di San Basilio, è una gioia per gli amanti della natura, così come l’Area del Capriolo. Natura, arte e buona cucina caratterizzano, dunque, l’aquila dei Nebrodi che attende ad ali aperte i suoi visitatori.
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