Nel 2018 nasce un importante progetto che prende il nome di “Chef con la Coppola”, una scuola di cucina che si costituisce nel maggio del 2019. La scuola, però, è molto più di questo. Come scrivono sulla loro pagina Facebook, è “un sogno che diventa realtà, un’idea nata sui banchi di scuola e che è cresciuta con noi”. Loro sono Giovanni Grasso, Simone Strano, Giuseppe Raciti e Giuseppe Torrisi. Il tutto è maturato negli anni, prima in modo quasi giocoso, poi tutto si forma e si definisce pian piano ed è così che oggi gli Chef con la Coppola sono una formazione a tutto tondo che si rinnova costantemente, risultando mai banali. La formula della loro comune sicilianità ha dato modo di porsi un simbolo diverso dagli altri, ossia la coppola. La loro originalità, però, non risiede soltanto nell’aver giustapposto un accessorio diverso da quello del tipico cuoco.
Lo chef Simone Strano ci spiega: “Vorremmo che questa scuola fosse un punto di ritrovo per chiunque abbia voglia di crescere insieme a noi e noi insieme a loro. Il nostro obiettivo è quello di portare la Sicilia sempre in alto. Siamo tutti molto giovani ma nella nostra scuola non partiamo dal punto d’arrivo, bensì dalle basi. D’altronde, l’innovazione non è altro che la tradizione vista tra dieci anni”.
I quattro chef non riescono a non sorridere quando si parla del loro lavoro e lo ripetono più volte che il loro mestiere non si ferma ad un atto meccanico, ma è per lo più un’azione che proviene dal cuore. Come afferma Giovanni Grasso, il loro legame è molto forte. “Ognuno di noi può contare al cento per cento sull’altro, ci conosciamo. Può capitare che ad esempio qualcuno di noi quattro tenga tanto a voler fare qualcosa di bello ma che, per mancanza di tempo, non gli sia possibile. Ecco che lì, allora, si mettono tutti a disposizione”.
Anche il collega Giuseppe Raciti condivide: “Noi mettiamo passione per il nostro lavoro, non ci nascondiamo dietro nessuna ricetta. Magari altre scuole si concentrano più sulle ore da fare, sulle dispense. Noi invece ci mettiamo l’amore, il tempo. Lavorando riusciamo a divertirci. La cosa più bella è che riusciamo sempre a trasmettere tutto questo”.
Si prendono in giro, scherzano, giocano, si vogliono un gran bene e, soprattutto, vogliono un gran bene a ciò che riescono a creare insieme. Durante un’esperienza di formazione culinaria degli Chef con la Coppola, è anche possibile assistere ad una lezione in cui amorevolmente collabora la mamma di uno degli chef, ossia la mamma di Simone Strano. “Tre anni fa abbiamo fatto un evento chiamato “M e F”, mamme e figli. Le madri hanno portato un cibo speciale per loro, come ad esempio il pane, ed insieme lo abbiamo rinnovato”.
Ma non è finita qui, perché l’evento ha inoltre dato modo di imparare proprio dalle madri e dalla loro storia. “Il primo giorno abbiamo lavorato nelle cucine della scuola con tutti gli strumenti moderni a disposizione, mentre il secondo abbiamo voluto far vivere l’esperienza a 360 gradi. Siamo andati in campagna, abbiamo impastato il pane nella maidda, come si faceva una volta. Abbiamo fatto riposare il pane sotto le sue lenzuola e abbiamo raccolto le erbe spontanee. Con il forno acceso e caldo, abbiamo fatto le pizze ed infine mia mamma ha recitato una preghiera dedicata al pane, che fa sempre poco prima di infornarlo”.
Un momento bucolico assolutamente unico e antico allo stesso tempo. Come spiega poi Giuseppe Torrisi, i quattro chef non vedono l’ora di tornare a fare i corsi professionali. “A noi le lezioni piacciono tutte, pensiamo che tutte siano importanti, anche i corsi base che può frequentare chi non è del settore, ed è nei percorsi professionali che ovviamente si impara ancora di più. Ci prendiamo a cuore ogni singolo studente. Cerchiamo veramente di fargli amare questo lavoro. Si instaurano rapporti personali ed è bello veder crescere ogni giorno le loro capacità”.
Gli “Chef con la Coppola” sembrano quasi i componenti di una boy band, tanto è il carisma e l’intenzione che trasmettono a chi si ritrova nella loro scuola di cucina. Tutti e quattro giovani chef celebri e rinomati, grandi professionisti dall’orgoglio siciliano. Come loro stessi raccontano tra una risata e l’altra, ci sono anche delle differenze e qualcuno aggiunge “fortunatamente!” La loro unicità serve proprio a completare questo progetto, in cui vi è una sinergia positiva che rende possibile la restituzione della bellezza.
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