Nel cuore della Val di Noto, terra baciata dal sole e accarezzata dalle brezze marine, Cantina Marilina racconta la storia di Angelo Paternò, enologo siciliano che ha dedicato la sua vita al vino. Un viaggio intriso di scoperte e di un amore profondo per la terra siciliana, che dopo numerose esperienze professionali in giro per l’isola, lo porta nella capitale del Barocco nel 2001. Immediatamente intuisce il potenziale di questo territorio, con il suo clima soleggiato e i terreni calcarei, ideali per la coltivazione di vitigni autoctoni di grande carattere, come il Nero d’Avola, il Moscato e il Grecanico. Da qui l’idea di costruire una cantina che fosse il riflesso autentico del territorio, dove i vini potessero esprimere al meglio la loro identità unica, e che oggi si estende per 35 ettari di vigneti, seguendo e rispettando le fasi naturali in vigna così come in cantina.

Con il Vinitaly ormai alle porte, che si terrà a Verona dal 14 al 17 aprile, l’azienda presenta una novità unica nel suo genere. A raccontarcelo è Marilina Paternò, che fin da piccola condivide l’amore per il vino con papà Angelo. “Saremo nell’area Vinitaly Bio, scelta che rispecchia l’identità della nostra azienda, ciò su cui abbiamo deciso di focalizzarci ma, soprattutto, farci riconoscere per ciò per cui siamo nati e su cui lavoriamo da sempre. Quest’anno presentiamo una novità assoluta: Sunny Bubbles, il nostro Spumante Metodo Ancestrale Rosato Dosaggio Zero 2022, 100% Nero d’Avola. È una referenza che abbiamo fortemente voluto, che esprime la vera essenza di questo vitigno e la natura delicata del frutto”

Fin dall’inizio, infatti, Cantina Marilina ha focalizzato la produzione su tre vitigni autoctoni: il Nero d’Avola, il Moscato e il Grecanico, seguendo e assecondando le fasi naturali della vigna. E, dal 2001, abbraccia con orgoglio l’agricoltura biologica, preservando la biodiversità, con il classico sistema di una volta che voleva le viti insieme agli alberi da frutto, e mantenendo gli alberelli già esistenti che adesso hanno tra i 40 e i 50 anni.

Per Cantina Marilina, il Nero d’Avola è un punto saldo, un vitigno eclettico, dalle mille sfaccettature, che nasce proprio in questo territorio ed è capace di declinarsi in diverse tipologie. “Produciamo il Nero d’Avola in diverse versioni: il Fedelie, un rosato frizzante ancestrale che affina in cemento, la riserva Rosso di Federica, il passito Gocce d’Autunno, l’Aceto di Angelo. Lo spumante chiude il cerchio rispetto a quella che è la nostra visione di Nero d’Avola: non è una sola, ma può essere tante cose. lo spumante, che ha una personalità diversa, è l’ultima espressione della visione di papà Angelo e della nostra famiglia”.

Il risultato delle scelte fatte? Vini che raccontano storie, che evocano emozioni, che catturano l’essenza del territorio siciliano in ogni sorso. Così come lo è Sunny Bubbles, che si “veste” di colore, trasmettendo allegria. “Abbiamo ideato l’etichetta dello spumante pensando a quello che il prodotto si propone di essere, rappresentando tutti gli elementi che fanno parte della nostra identità e che per noi sono fondamentali. Al centro, c’è la mia rappresentazione che faccio da tramite nel mettere armonia tra gli elementi della natura e della terra. L’azzurro ricorda il mare; il sole è un omaggio alla nostra terra, la punta più a sud della Sicilia; le foglie rispecchiano il legame profondo con la natura che ci regala le uve rosse; le bollicine richiamano la tipologia di vino”.

In un mondo in cui la frenesia e la commercializzazione spesso offuscano la vera essenza del vino, Cantina Marilina rappresenta una dimostrazione tangibile che la natura e il territorio sono, e saranno sempre, i migliori maestri per la produzione di un buon vino. E il Vinitaly diventa anche l’occasione per imparare qualcosa in più. “Il Vinitaly è un evento aperto al mondo, c’è sempre qualcosa da imparare e da portare a casa. Ho sensazioni sempre molto positive rispetto e, per noi, rappresenta il punto d’incontro tra i diversi mercati in cui siamo presenti. Negli ultimi anni, la manifestazione abbraccia un pubblico molto più ampio rispetto a dieci anni fa, quando era dedicato soltanto agli operatori del settore. La presenza dei winelover, che sono i nostri destinatari finali, dimostra quanto il vino è oggi parte pregnante della nostra società e della nostra vita”.
Photo credit: Paola Licciardello
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