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Sicilia da gustare vola in Calabria per la 22a edizione del campionato mondiale di pizza piccante

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Unico nel suo genere, esclusivo a livello mondiale, il Campionato mondiale di pizza piccante vanta oggi una storia più che ventennale. Ideato dal Presidente Francesco Matellicani, in collaborazione con l’Accademia italiana del Peperoncino, continua negli anni a stimolare notevole interesse e, di riflesso, a riscuotere un coinvolgimento sempre più rilevante da diversi Stati esteri.

“È una bellissima storia che continua nel tempo e che speriamo continuerà anche perché numerosi sono i campionati dedicati alla pizza, ma la sua particolarità si riscontra nella specifica tipologia di pizza piccante – dichiara il Presidente, Francesco Matellicani – Il resoconto di questa edizione è più che positivo e, con un pizzico di presunzione, mi permetto di affermare che oramai lo si può considerare un campionato colossale, grazie al notevole lavoro e caparbietà che abbiamo messo da un po’ di tempo a questa parte per seminare ciò che oggi stiamo raccogliendo con grande soddisfazione ed orgoglio”.

Pizza classica piccante, senza glutine e dessert sono solo alcune delle diverse categorie che articolano il Campionato, di recente potenziato attraverso l’inserimento di nuovi premi, come la Coppa Italia per regioni, la Coppa del Mondo per Nazioni e il Pizza chef emergenti che da tre anni coinvolge circa 15 istituti alberghieri individuati nelle regioni della Calabria e Basilicata.

“Considerato il numero elevato di partecipanti, abbiamo deciso di organizzare il tutto in tre giornate così da poter svolgere la manifestazione nel migliore dei modi e gestire ogni concorrente in maniera scorrevole mediante l’assegnazione di uno specifico orario di presentazione – spiega Francesco Matellicani – Gli 11 forni a disposizione, invece, hanno consentito di snellire la notevole mole di lavoro dello staff e, di conseguenza, dare la possibilità ai pizzaioli di preparare il loro prodotto con molta tranquillità”.

Almeno 150 pizzaioli, provenienti da tutto il Continente, hanno composto la rosa dei partecipanti della ventiduesima edizione. Un numero alquanto elevato che risponde positivamente alla crescita esponenziale delle richieste di partecipazione che, nel corso degli anni, ha caratterizzato un campionato mondiale improntato sul principio di puntare sulla qualità piuttosto che quantità. A raggiungere Scalea, pizzaioli non solo provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia, ma anche dalla Francia, Spagna, Germania, Inghilterra, Lettonia e Kuwait. E in giuria? Esponenti storici e rinomati del settore, tra i quali Giuseppe Santoro e Corrado Bombaci, Antonio Scalita e Luciano Sorbillo, nonchè docenti e istruttori in scuole di pizza e rappresentanti della Guida del Peperoncino rosso e dell’Accademia italiana del Peperoncino come il Prof. Bruno Amantea.

“Sono molto soddisfatto dalla risonanza che abbiamo registrato in Italia con ben 15 regioni e all’estero con la partecipazione di diversi Stati, ma sono davvero onorato di aver avuto presenti la Lettonia e il Kuwait, assenti nelle ultime edizioni. Il Campionato mondiale di pizza piccante, però, non è solo una competizione fine a se stessa – spiega Francesco Matellicani – un aspetto al quale tengo tantissimo è la collaborazione avviata da un po’ di anni con l’Associazione Noi per Filippo odv, a sostegno dei ragazzi meno fortunati e con gravi patologie. Quest’anno – continua – durante la cena di premiazione abbiamo consegnato in diretta quanto raccolto ad una famiglia in difficoltà al fine di dare loro supporto nelle spese da dover affrontare”.

Chiuso un capitolo, si è pronti a strutturare il prossimo. E, così, iniziano ad abbozzarsi le prime idee e novità in vista della ventitreesima edizione del Campionato mondiale di Pizza Piccante.

“Abbiamo già un’idea che vorremmo elaborare e mettere in pratica ovvero far scendere in campo i nostri giurati e, in una sfida, chiedere loro di preparare alcune pizze e giudicarsi fra loro – dichiara Francesco Matellicani – È un’idea alla quale stiamo lavorando e proveremo a concretizzarla proprio per dire loro: mettetevi in discussione anche voi!”.

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