Pas de deux per “Calici di stelle” tra i muretti a secco della campagna iblea. A passo di danza, per la prima volta, Donnafugata il 10 agosto alza il sipario tra i vigneti di Frappato e di Nero d’Avola nella suggestiva Tenuta di Vittoria, in località Acate, nella provincia ragusana, culla dell’unica Docg dell’Isola, il Cerasuolo di Vittoria. Nella notte più magica dell’estate, ancora un volta la storica azienda rinnova il connubio tra l’arte ed il vino. Ed è un nuovo inizio ispirato alla Grande Bellezza dell’Italia incarnata dall’iconica Carla Fracci, recentemente scomparsa. Ma è anche l’input per il Paese di trovare il coraggio di rialzare la testa.
“Una vita per l’arte, perché abbraccia tutti e ci ispira. La bellezza che la Fracci ci ha donato è quella da cui l’Italia deve ripartire, con fiducia, impegno e puntando all’eccellenza”. Josè Rallo, signora del vino, nella conferenza stampa svoltasi al Grand Hotel et des Palmes a Palermo in occasione della presentazione di Calici di Stelle 2021, ricorda il suo primo incontro con la Signora della danza nel 2017 a Marsala per dare il benvenuto al “Floramundi”, il Cerasuolo di Vittoria Docg” e rivive la “spiazzante semplicità della prima ballerina assoluta, come la definì nell’81 il New York Times”. Con Elena De Laurentis, ballerina, coreografa e direttore didattico del Liceo Coreutico “Antonio Locatelli” di Bergamo, di cui Carla Fracci negli ultimi anni aveva la direzione artistica e dove si recava settimanalmente per supervisionare le lezioni delle giovani danzatrici, l’ AD di Donnafugata ha ripercorso la missione educativa dell’artista, rivelando anche squarci di quotidanità. “A lei piaceva mangiare e bere bene – dice la De Laurentis, per sette anni al fianco della grande artista – insolito per una ètoile ma è stata proprio la sua grandezza di artista e di donna a farla amare così tanto dal pubblico di qualsiasi età, perché ha avuto la capacità di portare il mondo della danza a tutti, dal Metropolitan di New York alle piazze dei borghi”.
Con la direzione artistica di Elisa Ilari, danzeranno così al chiaro di luna nella Tenuta di Vittoria ospiti ed artisti d’eccezione, con una performance di balletto classico tratte dal repertorio che ha reso la Fracci famosa nel mondo. Sarà l’ètoile dell’Opera di Roma, Rebecca Bianchi, con Michele Satriano che proporrà l’entrance del primo atto di Giselle, balletto romantico ambientato proprio durante la vendemmia, che riassume in sé tutti gli elementi tecnici ed espressivi della danza classica. A seguire, Diego Mulone e Martina Pasinotti del Teatro Massimo di Palermo, impegnati in due famosi adagi tratti dal Don Chisciotte e dal Corsaro. E la giovanissima Elisabetta Di Chiara, sempre del Massimo, metterà in scena una variazione di Odette da Il Lago dei Cigni. A chiudere la performance, nuovamente Rebecca Bianchi e Michele Satriano con il celeberrimo passo a due da Giselle, che consacrò la Fracci a stella mondiale della danza. Una notte di San Lorenzo, dunque, nel segno dell’eleganza dei vini di Donnafugata in un territorio vitivinicolo di grande pregio, con il patrimonio culturale, quello del Barocco, riconosciuto dall’Unesco e meta del turismo enogastronomico di qualità. “Quando siamo arrivati qui – racconta Josè Rallo – c’erano natura, vigna, tufo, ulivi, agrumi tra le stradelle di campagna. Ed allora abbiamo immaginato in questo paesaggio la nostra cantina. Nasce dal vigneto e si appoggia alla roccia gialla del tufo – descive Josè. – Le condizioni climatiche sono difficili, perché siamo nella parte più a sud della Sicilia dove soffia lo scirocco ma poi arriva la brezza marina che spinge verso i Monti Iblei, a mitigare”. La Tenuta di Vittoria è uno dei cinque territori del mosaico enologico di Donnafugata, tra cui anche l’Etna e “il nostro obiettivo – dice Josè Rallo – è quello di far vivere l’esperienza di Calici di Stelle, a turno, nelle nostre tenute”. Da oltre vent’anni Donnafugata partecipa all’ appuntamento estivo del Movimento del Turismo del Vino. “Abbiamo deciso di organizzare per la prima volta l’evento nella nostra Tenuta di Acate – dichiara Antonio Rallo, agronomo e wine maker dell’azienda – per farla conoscere agli appassionati. Qui abbiamo 36 ettari di vigneto, coltivati a Frappato e Nero d’Avola, e una cantina di ultima generazione recentemente aperta all’enoturismo. Calici di Stelle sarà un’occasione per brindare ad una promettente vendemmia”. Presidente della DOC Siclia, lo incalziamo, azzardiamo qualche previsione. “Ad oggi non abbiamo tantissima uva, ma sicuramente di più rispetto a quella del 2020 in cui la Sicilia, dopo il 1848, ha toccato il minimo storico di produzione. Le piogge di questi giorni, che hanno mitigato il caldo eccessivo, aiuteranno certamente la produzione”. Calici di Stelle 2021 vuole essere l’occasione di una festa en plein air, nel periodo della vendemmia, nel rispetto delle norme anti-Covid. Un evento limitato a 100 posti (info e prevendita su www.visit.donnafugata.it), che inizierà con una visita guidata al vigneto e alla cantina, a cui seguirà la degustazione vino-cibo, con la cucina di Villa San Bartolo, espressione delle materie prime del territorio, con piatti studiati dallo chef Marco Failla in abbinamento ad una speciale selezione dei vini Donnafugata, curata da Antonio Rallo, comprese alcune annate storiche.
In apertura sarà servito il Metodo Classico Brut che anticiperà il cru Vigna di Gabri e una grande annata di Chiarandà, uno Chardonnay longevo. Il primo dei rossi sarà il Floramundi Cerasuolo di Vittoria, seguito dal cru Etna Rosso Doc Contrada Marchesa e da una speciale annata di Mille e una Notte, vino icona dell’azienda, nato dal sogno dei fondatori Giacomo e Gabriella Rallo. E, dulcis in fundo, una vecchia annata del Passito di Pantelleria, il pluripremiato Ben Ryé che, sin dalla prima edizione di Calici di Stelle, non manca mai per dare l’arrivederci al prossimo anno. “Ripartire dalla Bellezza” è il leit motiv della presentazione alla stampa nella scelta, non casuale, del luogo che ha ospitato la conferenza. Il Grand Hotel et des Palmes, simbolo iconico di cultura e di storia del capoluogo dell’Isola, fondato nel 1874 e impreziosito nel 1907 dagli affreschi del maestro dell’Art Nouveau, Ernesto Basile, è oggi il 5 stelle di lusso restituito al suo splendore, dopo un accurato lavoro di restauro. I mobili d’antiquariato e i grandi pavimenti in marmo italiano decorati dialogano con la domotica. Grandi tappeti realizzati in India su disegni ispirati alle palme a cura di Mariella Ienna, australiana che ha deciso di vivere a Palermo, arredano gli ambienti comuni. Certosina la cura dei dettagli dove gli arredi delle stanze, dai mobili ai lampadari, risalenti ai primi del Novecento, sono stati recuperati dalle mani di sapienti artigiani locali. C’è fermento al Grand Hotel scelto da Richard Wagner per scrivere il suo Parsifal: con la consulenza dello chef Filippo La Mantia si è aperto il neo bistrot e la terrazza dove è possibile cenare con vista sul tetto del Teatro Massimo e dei campanili delle chiese del centro storico di Palermo. Di prossima apertura, il ristorante gourmet. C’è voglia di ripartire con quella stessa caparbietà che fece ritornare la grande Carla Fracci a indossare le sue scarpette dopo la nascita del figlio Francesco e a cui Eugenio Montale dedicò questi versi augurali “…e poi potrai rimettere le ali”. A passo di danza, riprendiamoci il futuro.
Junior Suite – Grand Hotel et des Palmes Junior Suite – Grand Hotel et des Palmes Junior Suite – Grand Hotel et des Palmes Junior Suite – Grand Hotel et des Palmes Junior Suite – Grand Hotel et des Palmes
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