La terza edizione di Birrocco a Ragusa è stata un’edizione ricca di grandi novità. 100 le birre da poter assaggiare, con ben 12 produttori artigianali, di cui 10 provenienti dalla Sicilia. Non è mancato il cibo di strada da poter abbinare, ma la vera grande novità sono stati i laboratori che l’organizzazione del festival ha voluto introdurre quest’anno. Ben 9 laboratori del gusto nei tre giorni del weekend di fine Settembre hanno visto la partecipazione di oltre 180 persone che hanno potuto assaggiare 4 birre presenti al Festival abbinate sapientemente dallo Chef Stefano Cilia. Stefano ha saputo sorprendere tutti i presenti con ricette preparate al momento, sempre diverse ogni giorno, coordinando il suo staff in maniera sapiente ed intrigante. I relatori dei 9 laboratori sono stati Simone Cantoni, degustatore professionista di birra, che da anni collabora con Fermento Birra e Unionbirrai, Dorothea Licandro, proprietaria del locale Mosaik a Catania e rappresentante della renaissance birraria siciliana. Infine Marco Tripisciano, creatore del sito www.mondobirra.org che dal 2003 segue con attenzione il fenomeno birrario italiano.
I seminari erano stati immaginati come dei contesti in cui dare delle basi della degustazione birraria, fornire le ultime informazioni sul panorama siciliano e stuzzicare i presenti nel mettere sotto sforzo i propri sensi e provare a capire cosa c’era e nel piatto e nel bicchiere. In piazza e in via del Fante invece tanta gente, specialmente sabato, ha avuto l’occasione di provare e gustare tanti prodotti ricercati, fatti col cuore e con tanta passione. I seminari sono stati tenuti nei locali dell’Università telematica Pegaso, dove uno staff attento e preciso, seppure alla prima esperienza e un direttore, quale Matteo Burgio, hanno reso gli eventi fluidi e divertenti. In piazza invece erano presenti da Ragusa il birrificio Yblon che presentava la sua Culovra, simboleggiata con un serpente, ovvero affascinante e tosto, proprio come questa nuova birra. Sempre dal ragusano Birra Tarì, con la birra al carrubo e la birra alle fave di cacao. Dalla provincia iblea, ed esattamente da Vittoria, il decano dei birrifici siciliani, Paul-Bricius & CO, il progetto di Fabrizio Traina, Paolo (Paul) Trainito e Luigi Carrubba, da anni produce birra “manualmente” con tutti i mezzi e gli strumenti che si potevano trovare nelle cucine quali pentole, mestoli e colapasta.
Nei laboratori la loro IGA ha stupito i presenti per la sua originalità e novità. Da Siracusa invece era presente Alveria, il birrificio caparbio di Gabriele Siracusa si fa come sempre notare per le sue birre decise e luppolate e per un gruppo di lavoro affiatato ed entusiasta. Dalle stesse zone anche il nuovo progetto Dea Mater di Massimo Puglisi e Paolo Carpino, che con la sua Black Ipa mi ha davvero impressionato. Da Palermo invece erano presenti la nuovissima Kimiya beer che con la sua Red American Ipa ha colpito tutti, sia ai laboratori che in piazza. Dalla provincia di Messina c’era Birra Irias, con ad esempio la sua Cincu Tummina (cinque tumuli) con cinque grani antichi siciliani e il neonato Kottabos, che presentava un bel portafoglio di birre e che con la sua Berenice si è conquistato un posto in prima fila. Sempre da Messina, ed esattamente da Milazzo era presente Horus Mylae di Marco Capone con birre sperimentali e realizzate con processi realizzabili solo con procedure antiche e da scoprire. Per concludere il gruppo dei messinesi, grande impatto nei presenti ha destato il birrificio Epica di Pietro Cardaci, Elio Mosè e Carmelo Radici, con la grandi conferme Tifeo e la novità Pan con le nocciole dei Nebrodi.
La rassegna dei siciliani si concludeva con il Birrificio Sud Est, che da Niscemi in provincia di Caltanissetta con Marco Brullo e Gaetano Ferrera incuriosiva i presenti con una birra al fico d’india. Gli altri ospiti erano il Birrificio Flea e il Gladium. Un ultimo aspetto innovativo di questa edizione è stata la possibilità di realizzare all’interno delle 2 giornate finali due seminari, uno dedicato agli ingredienti della birra condotto da Cantoni e Tripisciano presso il locale Agrodolce di Ragusa e l’altro che ha avuto come oggetto il fenomeno della Birra Artigianale, idee e workshop tra produttori ed esercenti. In questa ultima sessione, moderata domenica da Dorothea Licandro, che ha ricordato il suo progetto innovativo per una città come Catania, Marco Tripisciano che ha stimolato i presenti a proporre idee e soluzioni, e Simone Cantoni, che ha raccontato gli episodi positivi di altre regioni d’Italia.
Esercenti storici e di grande esperienza come Gianni Tumino del Lucernaio Pub di Ibla hanno proposto alcune soluzioni ai produttori presenti, come ad esempio fusti più piccoli ed incontri fra produttori e consumatori nei locali, per aumentare la conoscenza del prodotto, mentre alcuni produttori hanno proposto gruppi di acquisto delle materie prime e la creazione di una ricetta o uno stile siciliano.
Marco Tripisciano