A Sambuca di Sicilia, il Borgo più bello d’Italia 2016, si riscaldano i motori per la ripartenza della produzione bio legata alla valorizzazione dei territori. “Bioshop Sicilia dei Monti Sicani” il progetto dell’associazione temporanea di scopo, “Bio Distretto dei Borghi Sicani” che coinvolge nove aziende di diverse tipologie di nove comuni a cavallo tra la provincia palermitana e quella agrigentina “è un progetto di ampio respiro che abbiamo fortemente voluto – dice la presidente Antonella Murgia – per affrontare la crisi economica causata dalla pandemia, ripartendo proprio da quei territori di cui noi, con le nostre aziende, siamo l’ espressione più autentica dell’identità di un luogo e della sua storia.”
“Bioshop Sicilia – Monti Sicani” è un progetto di cooperazione tra piccoli produttori locali e altri attori del territorio che è stato avviato nell’ambito della sottomisura 16.4 del Piano di Sviluppo Rurale Sicilia2014-2020 e finanziato dai fondi europei.
“La misura 16.4 prevede il sostegno alla cooperazione di filiera, verticale ed orizzontale- spiega Pietro Miosi, dirigente dell’Area Brand Sicilia e Marketing territoriale dell’assessorato Regionale Agricoltura- per lo lo sviluppo e la promozione di filiere corte e di mercati locali. Sette i Bio Distretti nell’Isola che in un momento di stop forzato dell’internazionalizzazione, hanno aderito al finanziamento che permette loro di rimettersi in moto dopo la brusca frenata dello scorso anno”.
Terra di paradossi, la Sicilia, secondo i dati presentati da “Bio in cifre 2020” al Mipaaf lo scorso ottobre, è la regina del bio in Italia con 370mila ettari di terreno coltivati e 10.596 operatori che vi lavorano ma le vendite rispetto al 2019 sono in calo. Dalla necessità di superare il gap, tra qualche giorno sarà discussa all’Ars, il disegno di legge sull’agricoltura biologica di cui l’onorevole Michele Catanzaro, vice presidente alla commissione Attività produttive della Regione Sicilia, è stato il primo firmatario.
Lo ha reso noto in occasione della presentazione del “Bioshop Sicilia- Monti Sicani” che si è svolta lo scorso 26 febbraio nella splendida cornice di Palazzo Panitteri a Sambuca di Sicilia, comune capofila del Bio Distretto. Gli altri comuni sono : Menfi, Sciacca, Raffadali, Caltabellotta, Santa Margherita di Belice, Montevago, Giuliana e Contessa Entellina.
“La sinergia tra filiere e territori – dice Leonardo Ciaccio, primo cittadino del borgo sambucese- è un volano di sviluppo per i territori interessati grazie all’impegno delle aziende che ci credono. Ma anche l’occasione per ripartire facendo sì che la promozione integrata turistica possa essere, come è stato in passato, di sicuro appeal per i turisti anche stranieri che potranno apprezzare le bellezze storico culturali ma anche naturalistiche del territorio dei Monti Sicani”.
“Bioshop Sicilia Monti Sicani” coinvolge imprese diverse che hanno nella produzione agricola biologica, il loro comune denominatore. Un filo green, nel solco dell’identità di un territorio che custodisce saperi e sapori autentici. Presidi di tutela del ricco patrimonio di biodiversità, le aziende del Bio Distretto dei Borghi Sicani sono : Antico Frantoio di Antonella Murgia produttori di olio evo e vino bio da quattro generazioni, Cooperativa La goccia d’Oro, oltre mille soci che a Menfi dal ’74 producono olio evo biologico, Filari della Rocca di Ciro Benanti, azienda vinicola a cavallo tra due Riserve naturali ed i resti archeologici di Adranone e di Calatamauro, Entellano di Luca Colletti dove con l’Entellano Doc Contessa Entellina rinasce il vino dei romani e dei greci, Prelibatezze del Feudo Pollichino di Carolina Lala, un’azienda che da generazioni declina al femminile l’arte casearia, Altamore di Cristina Altamore, produttori di pasta biologica di grano Senatori Cappelli, Azienda Agricola Gaudiano di Crapa Maria Luisa da tre generazioni produttori di mandorle, olio evo e di miele d’aneto e di ciliegio, Azienda Mandorlandia di Vincenzo Giglio con la coltivazione, lavorazione e confezionamento di mandorle bio e l’ Azienda Agricola F.lli Perricone dal 1935, coltivatori di ciliegie e altri prodotti tipici bio.
Aziende protagoniste della ripartenza dove 4 su 9 sono “rosa” e under 35 anni.
“ Un dato significativo-sottolinea la presidente Murgia- che testimonia quanto le donne amano rimettersi in gioco e sono pronte ad accettare le sfide del cambiamento. Molte di loro guidano aziende di lunga tradizione familiare con una visione capace di tenere insieme il valore della tradizione e competenze 2.0”.
Il progetto “ BioShop Sicilia Monti Sicani”, curato dal tecnico progettista Nicola Perricone si svolgerà nell’arco di due anni.
“Ricco il calendario degli appuntamenti- spiega Giuseppe Oddo direttore del Bio distretto dei Borghi Sicani- con manifestazioni, convegni, educational tour nelle aziende, nei percorsi e nei siti dei comuni interessati. Un’opportunità per far apprezzare anche la straordinaria bellezza di luoghi vicini ma poco conosciuti”.
Il convegno svolto in presenza con pochi partecipanti ed on line con un’ampia partecipazione di utenti collegati, ha “raccontato” il progetto con le sue tante sfaccettature grazie agli interventi di autorevoli esperti. Per Gori Sparacino, presidente della Federazione Strade del Vino e dei Sapori di Sicilia, è stata l’occasione di tracciare un bilancio sui primi vent’anni della “Strada del Vino Terre Sicane” evidenziando, nel contempo, anche l’importante ruolo svolto dalle Strade del Vino in un contesto territoriale vocato al biologico ed alle produzioni d’eccellenza. Un trend di crescita quello del turismo enogastronomico che, nel 2019 ha confermato la Sicilia tra le mete preferite dei winelover.
“Sinergia”, la parola chiave più utilizzata durante l’incontro che più di ogni altra ridisegna una nuova prospettiva di sviluppo sostenibile dei territori ad alta vocazione agro- turistica con azioni che dal basso verso l’alto, prevedono una rete tra produttori locali ed un’alleanza con le diverse agenzie educative, in primis le scuole. La nascita di una community di persone che coniugano colture bio e cultura per un consumo consapevole e responsabile. “La formazione degli studenti con l’avvio di mense scolastiche a km zero” , è stato il focus degli interventi di Francesca Cerami, direttore dell’Istituto per la promozione e valorizzazione della dieta mediterranea che ha sottolineato il valore nutrizionale dei prodotti bio per un corretto stile di vita sano e giusto, di Alfio Furnari, presidente dell’Associazione Italiana per l’agricoltura Biologica della Sicilia che ha evidenziato come in quest’ultimo anno siano cambiate le abitudini alimentari del consumatore più attento alla scelta di prodotti tracciabili di filiera corta e dell’intervento di Giuseppe Zambito, dirigente scolastico dell’Istituto “Don Calogero di Vincenti” a Bisacquino che ha posto l’accento sull’importanza della pratica lavorativa direttamente sui campi, nelle scuole. Dalla produzione di prodotti tipici dell’area mediterranea, l’olio ed il vino da parte degli stessi studenti, circa 600, alla gestione di un bar didattico con i prodotti del territorio.
Da Sambuca di Sicilia, un nuovo inizio con il progetto “Bioshop Sicilia- Monti Sicani” anche per i sindaci delle amministrazioni che vi aderiscono che hanno ribadito con forza ed all’unisono quanto, oggi più di prima, il lavoro di squadra, al di là di sterili campanilismi, sia l’unica opzione di rinascita dalla crisi.
Cultura enogastronomica e made in Sicily, al progetto partecipa anche l’associazione internazionale “Disciple d’Auguste Escoffieri” della Sicilia guidata dallo chef Giovanni Montemaggiore che ha sottolineato il felice connubio tra la genuinità delle materie prime d’eccellenza e la cucina per far vivere a tavola, l’emozione di un’ esperienza multisensoriale.
“Bioshop Sicilia- Monti Sicani”, dà il primo appuntamento dal 22 al 23 maggio con la Fiera Enogastromica della Biodiversità che si terrà nel borgo di Sambuca di Sicilia. Perchè, come dice il poeta Franco Arminio, “con questa pandemia dai piccoli paesi nascono grandi opportunità”.
Leonardo Ciaccio Giuseppe Oddo
Mariapia Altamore
02/03/2021 alle 23:45Ciao sono nata a Giuliana ma vivo ormai da 42 anni in Liguria avevo 21 anni quando lasciai la Sicilia per un lavoro fisso. Amo la mia terra e mi rende orgogliosa sapere che c’è tanto fermento nei luoghi del cuore alcuni imprenditori li conosco personalmente come i fratelli Altamore .Spero per la prossima estate di poter tornare e visitare volentieri le Aziende del progetto .grazie
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