Le conosciamo come location di uno dei tramonti più belli al mondo, caratterizzato da policromie cangianti, capaci di conquistare occhi e cuore, eppure ciò che non sapevamo ancora è che le “Saline Genna” di Marsala si apprestano a divenire le prime con certificazione bio in Italia. Radici bene ancorate nella tradizione ma con un occhio rivolto verso l’innovazione, come ci ha raccontato Antonino Parrinello, direttore e componente della famiglia che gestisce le saline 100% naturali, dove gli unici ingredienti sono: mare, sole, vento ed esperienza del salinaro Enrico Rodano.

Le “Saline Genna” nascono nel XV secolo ad opera dell’omonima famiglia e nei secoli sono state portate avanti tra cambi di proprietà, gestione e concessioni, come l’attuale ventennale della famiglia di Antonino Parrinello, vedendo generazione dopo generazione “curatoli” che se ne sono occupati con dedizione in ogni aspetto. Perché per arrivare alla produzione del cosiddetto “oro bianco” bisogna passare attraverso processi lunghi e meticolosi che, nel caso dei cristalli di sale delle “Saline Genna”, sono totalmente naturali. Proseguendo su questa stessa linea anche nel confezionamento manuale, affidato ad un’azienda terza.
Imprenditore illuminato, Antonino Parrinello ha avuto la lungimiranza di comprendere l’importanza della “fogliolina verde”, la certificazione bio che le saline avranno già dal prossimo raccolto di questa estate. Non solo il loro sale sarà così inserito all’interno di un mercato ancora più di nicchia, fatto di ristoranti stellati e venditori di prodotti della gamma luxury, in più diventerà un elemento essenziale per completare la filiera produttiva di alcuni alimenti che, grazie a questo prezioso ed unico ingrediente tutto made in Italy, potranno a loro volta ottenere la certificazione bio. «Tra i vantaggi di produrre un sale con certificazione bio c’è anche la possibilità di essere utilizzato da altre aziende d’eccellenza che hanno scelto questa strada – ha spiegato Parrinello – penso ad esempio ai prosciuttifici che usano solo ingredienti certificati e ad alcuni contatti internazionali recenti che ci hanno lusingato.»

Una produzione di sale interamente a conduzione manuale, sia nel processo di cristallizzazione che di estrazione, quella delle saline che si affacciano sullo Stagnone di Marsala, Riserva naturale orientata che accoglie l’Isola Lunga, Santa Maria e Mozia, nota per essere uno dei maggiori insediamenti fenici del Mediterraneo. «Il nostro sale viene raccolto a mano senza l’uso di macchinari all’interno delle vasche che vengono pulite con metodi tradizionali, identici a cento anni fa. Inoltre non aggiungiamo sostanze antiagglomeranti – precisa Antonino Parrinello – Così, essendo in possesso di questi requisiti, abbiamo deciso di iniziare il percorso di certificazione ai sensi del Regolamento Europeo». Un passo importante sia dal punto di vista etico, nell’ottica dello sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente oltre che del clima, ma anche con un occhio di riguardo alla salute dei consumatori che avranno finalmente certezza sulla qualità del prodotto. Un progetto oneroso, costellato di sacrifici, ma anche ambizioso e destinato ancora a crescere per giungere, entro il 2026, a produrre ben seicento tonnellate di sale all’anno, a fronte delle attuali trecento, una volta che tutte le diciassette vasche presenti nei venti ettari delle saline saranno attive.

E proprio alla crescita delle saline sono finalizzati i molteplici progetti di cultura, musica e gastronomia che vi vengono costantemente ospitati. Tour per immergersi in un’atmosfera unica dove una guida specializzata illustra i processi di lavorazione per arrivare alla cristallizzazione del cosiddetto “oro bianco”, la vera esperienza da salinaro all’interno delle vasche di sale; aperitivi al tramonto con musica live; percorsi per il benessere del corpo; pittacqua, l’esperienza tra cavalletti, matite, pennelli e colori per dipingere a contatto con la natura della salina, fonte inesauribile di ispirazione; rassegne come “A Scurata”, giunta alla sua VII edizione, che con dodici spettacoli da luglio a settembre, e artisti del calibro di Peppe Servillo, animeranno il teatro a mare “Pellegrino 1880”, palcoscenico ecosostenibile fatto di tufi, legno e sale, unico al mondo costruito in una vasca di salina.

Quella delle “Saline Genna” è un’atmosfera che profuma di storia con tutte le peculiarità della salina: sole, quiete, iodio e vento. Paesaggi mozzafiato dove ammirare la natura incontaminata che si rinnova con i suoi tesori nascosti. Le “Saline Genna” si possono annoverare tra i luoghi più incantevoli che quest’isola ci offre, facendoci provare la medesima sensazione di quando dopo un lungo inverno si assaggiano le ciliegie più succose e se ne riscopre il sapore, rievocando le estati passate. Così alla Riserva dello Stagnone vi sembrerà di scoprire per la prima volta o forse, ritrovare dal passato, le più autentiche sfumature di rosa, lilla, arancio, azzurro e blu, che da quel momento resteranno indelebilmente impresse nella vostra memoria.
Immagine di copertina: photo credit Saline Genna
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