Meraki cela in sé un’idea che va ben oltre la sua mera definizione. Il suo significato radicato nell’antica lingua greca significa “essenza di noi stessi”, un invito a agire con creatività, impegno e passione in ogni aspetto. È così che si presenta la cantina guidata dalla famiglia Lo Cricchio, nel mondo del vino fin dagli anni ’70, che coltiva 20 ettari vitati tra le colline di Partinico. Oggi, la terza generazione guarda con orgoglio alle radici, riprendendo il testimone lasciato dai predecessori.
Al timone di questa impresa familiare quattro fratelli, ognuno con un ruolo ben definito: Antonella, enologa, porta avanti la tradizione vinicola della famiglia; Federica, la social media manager, si occupa di raccontare l’essenza di Meraki attraverso i canali digitali; Vito, sales manager, gestisce le vendite e gli agenti; Gabriele, production manager, sovrintende alla produzione e alla gestione del magazzino. “Quello che facciamo ogni giorno è un lavoro di squadra – racconta Antonella Lo Cricchio. Siamo fortunati ad essere in quattro ed occuparci ognuno di un aspetto diverso dell’azienda. Quando dobbiamo scegliere, siamo quasi sempre d’accordo sulla decisione da prendere, e poi ognuno ha il proprio compito, ci fidiamo l’uno dell’altro. La nostra missione è duplice: sviluppare idee innovative per rimanere competitivi, ma anche preservare le conoscenze e le esperienze ereditate dalle generazioni precedenti, per custodire gelosamente la nostra identità unica”.
La nuova referenza della linea Fiori è l’ultima novità nata in casa Meraki. “Questa linea presenta nelle etichette alcuni fiori che hanno un significato importante per noi – spiega. Racconta i nostri valori, l’amore che mettiamo nella nostra azienda e ciò che vogliamo trasmettere. Se messe accanto, le bottiglie sembrano un quadro dipinto. Per lo Chardonnay, abbiamo scelto la Pomelia perché è un fiore che ha la capacità di rigenerarsi. Quando sembra che questi fiori stiano appassendo, c’è un nuovo gruppo di fiorellini pronto a nascere. È un vino vivace e fresco in cui i profumi della pera, del fico bianco e dei frutti tropicali si combinano con quelli dei fiori bianchi e gialli, in cui emerge soprattutto la pomelia”.
Ogni vino di questa linea è infatti accostato a un fiore, che va oltre l’elemento visivo, per trasmettere i valori fondamentali di Meraki. Il Nero d’Avola, con la Clematis crispa, simboleggia gioia, fortuna e l’augurio della buona riuscita nell’attività che si sta svolgendo; il Syrah, con i Fiori di pesco, rappresenta la rinascita e la forza; il Müller Thurgau, con il Caprifoglio Etrusco, ricorda la gentilezza e la dolcezza; il Grillo, con la Sterlizia, incarna la libertà e il successo; celebra la vita, la nascita e il rinnovamento.
Ma non è l’unica novità. Tra gli altri progetti, i Lo Cricchio apriranno le porte di casa per ospitare enoappassionati e winelover. “Sappiamo che oggi è imprescindibile avere una cantina senza poter offrire la possibilità di ospitare in cantina” dice Antonella. Poi, ancora, i lavori di ristrutturazione in azienda con la costruzione degli uffici, della sala degustazione e della bottaia ma anche un’altra referenza che uscirà ad ottobre 2024. “Si tratta di un Nero d’Avola che affina per 18 mesi in botte e che presenteremo anche in formato magnum. Un vino molto particolare, strutturato che abbiamo deciso di dedicare a nostro nonno. Stiamo lavorando sul nome e non vediamo l’ora di comunicarlo”.
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