“Ad aggiudicarsi il Premio internazionale agricoltura sostenibile e tradizione è… Giuseppe Santoro!”
Al suono di queste parole, un vortice di grandi emozioni coinvolge il rinomato pizzaiolo giardinese, nonché presidente della Federazione Italiana Pizzaioli che, in occasione della ventiduesima edizione del Campionato internazionale di pizza piccante, tenutosi di recente a Scalea, torna a rivestire il ruolo di attento giurato.
“Sono oramai oltre 20 anni che rivesto il ruolo di giurato in competizioni nazionali ed internazionali nel mondo della ristorazione e, soprattutto, della pizza, ma ricevere quest’importante premio, dedicato al progetto che porto avanti già da 3 anni, ha un forte significato per me – afferma Giuseppe Santoro – ed essendo non solo ad Alcantara Taormina il responsabile percorsi enogastronomici di SlowFood, ma anche componente del consiglio della condotta, è stato per me un ulteriore incoraggiamento a far bene”.
Un riconoscimento di notevole valore, assegnatogli da esperti del settore appartenenti al panorama nazionale ed internazionale del mondo della pizza, quale tributo alla sua dedizione e al suo impegno nella promozione dell’agricoltura sostenibile e dei grani antichi. Il Campionato internazionale di pizza piccante accresce ogni anno la sua risonanza coinvolgendo numerosi partecipanti, provenienti da tutte le parti del mondo, in un’intensa tre giorni dedicata al peperoncino e mirata a valorizzare in primis la Calabria e di riflesso il sud Italia.
“Quest’anno è stata la riconferma che il campionato è notevolmente sentito ad ampio raggio, considerata anche la partecipazione di francesi, spagnoli, scozzesi e argentini – afferma Giuseppe Santoro – Le pizze che ho avuto modo di assaggiare mi hanno tanto colpito per la notevole ricerca espressa anche sugli impasti. Devo, tuttavia, ammette che c’è ancora da fare tanto, ma i campionati servono anche a questo, a crescere e stimolare la curiosità, scambiare idee ed informazioni. È vero, si partecipa intenti a conquistare la vittoria, ma il mio consiglio – continua – è di considerare questi eventi come trampolino di lancio, partecipare con impegno e comprenderne eventuali errori anche interagendo con noi giurati che nell’ufficializzare il voto ne esprimiamo la motivazione”.
Giuseppe Santoro, da sempre promotore del principio di assidua ricerca e valorizzazione dei grani antichi, porta con sé un cospicuo bagaglio di esperienza, risultato di continui confronti e sperimentazioni in contesti differenti da quello italiano. Torna, infatti, in patria dopo anni trascorsi in Australia dove ha avuto anche l’opportunità di replicare il progetto avviato in Italia, “Adotta un campo di grano”, grazie alla collaborazione di un collage e una cooperativa di fattorie che condividono alcuni criteri con i coltivatori siciliani.
“Ho girato tanto il mondo e a parer mio gli italiani hanno tanto da imparare dall’estero in merito alla capacità di fare marketing e sapersi vendere, ma in termini di prodotto sono tanto competitivi perché, se inizialmente avevano la via maestra, adesso si stanno rimpostando – sostiene Giuseppe Santoro – Credo anche che ogni pizzaiolo per far bene debba avere una propria identità che lo distingua, altrimenti tutti faremmo la stessa cosa. Ecco perché, ribadisco, che è importante la ricerca per una soddisfacente crescita personale”.
Diversi i progetti in cantiere che coinvolgono il celebre pizzaiolo. Nell’imminente, il Mediterranea Pizza and Pasta Show, strutturato in una due giorni tra tavola rotonda e gare chiuse in due categorie di chef e pizzaioli i cui due rispettivi vincitori andranno, poi, di diritto a Rimini per il Campionato del Mondo, collegato al Pizza and Pasta Show di Londra e al Pizza and Pasta Show di Las Vegas.
“Il tema principale dell’evento è “il territorio e i grani antichi” e, di conseguenza, le proposte di chef e pizzaioli saranno preparate utilizzando i grani antichi da abbinare, poi, a vini e birre artigianali delle cantine coinvolte – dichiara Giuseppe Santoro – Abbiamo strutturato questo format che mai in Italia è stato proposto, ed iniziare in Sicilia parlando di grani antichi rappresenta un passo importante nella valorizzazione e promozione delle eccellenze del territorio. Da questo punto di vista, il premio ricevuto al Campionato mondiale è la dimostrazione che tutto sta funzionando”.
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