L’azienda Al – Cantara, & la solidarietà, legame indissolubile. L’azienda di Pucci Guffrida si è sempre distinta sul piano della sensibilità con l’iniziativa che ogni anno mette in vendita, con l’asta, un numero limitato di bottiglie di vino, con etichette particolari di manifattura, il cui ricavato viene donato in beneficenza ad organizzazioni no – profit per bambini disagiati. Quest’anno, invece per l’8 marzo, ha voluto offrire supporto con un vino ad edizione limitata e con un’etichetta ad hoc, all’Associazione 6Libera, che si occupa della salute e della sicurezza delle donne nei luoghi di lavoro. La ricerca dell’Associazione “ 6come6. 6Libera” parte dal fatto che l’azienda Al – Cantara nel 2023 è stata riconosciuta al Vinitaly come Cantina dell’Anno, menzione che racchiude in se il connubio tra impresa, arte e responsabilità sociale. Argomenti che trovano notevole interesse ed ampio spazio nell’Associazione 6Libera, per il luogo di lavoro (impresa) e la salute, nonché la sicurezza, oltre alle molestie e le violenze subite dalle donne sui luoghi di lavoro (responsabilità sociale). Nulla è stato lasciato al caso, iniziando dal nome del vino, Aituzza, che in italiano, equivale ad Agatuccia, vezzeggiativo di Agata, santa patrona della città di Catania. Proprio su Sant’Agata, è stato imperniata la presentazione del vino e la collaborazione fra l’associazione e l’azienda. L’etichetta è stata realizzata da Annachiara Di Pietro. Il fondo oro, è un omaggio alla Santa su cui vengono raffigurati i dolci tipici dedicati a sant’Agata i Minni di sant’Ajta, ovvero i Seni di sant’Agata, che per l’appunto furono asportati entrambi i seni alla giovane che rifiutò le avances di un Console romano nell’anno 251 d. C. e fu martirizzata. Un’etichetta quasi essenziale a sottolineare il martirio subito da una giovane donna. Oggi come ieri, purtroppo.
Ma adesso andiamo al calice. Il vino Aiutuzza 2022 è un Etna Rosso D. O. C., ottenuto da Nerello Mascalese e piccole quantità di Nerello Cappuccio. Ha un bouquet avvolgente e rotondo con sentori di ciliegia e pietra focaia. Chiude con sentori di humus e piccoli accenni di violetta. La beva è piacevole con tannini lunghi e fini, buona freschezza. Armonico all’assaggio con componenti dure e morbide ben equilibrate. Chiude con una scia sapida.
La speranza è quella che con anche con calice di vino, come questo o Etna Rosso, presto si possa brindare, per il raggiungimento di una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro per le donne, che non vengano più molestate ed oltraggiate, come purtroppo ancora oggi accade.
Fabio Cristaldi.
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