È operativa e attiva già da due anni, ma gli anni di esperienza del suo fondatore e organizzatore sono molti, molti di più! Giuseppe Scala, infatti, oggi quarantunenne, è nato in una famiglia di ristoratori. Tra cucine, forni e fornelli ha bazzicato sin da piccolo e per quarant’anni i suoi familiari hanno tenuto aperto con successo un locale che è diventato presto un punto di riferimento per la gastronomia del territorio.
Siamo a Pozzallo, nel ragusano, paese di origine e dove vive e lavora Scala e la sede “operativa” di cui scriviamo è la sua prestigiosa Accademia Siciliana della Pizza ( www.accademiasicilianadellapizza.it ).
La nostra intervista avviene a ridosso del Ferragosto, tra valigie e preparativi per la partenza (il discorso cade per un attimo sulla pandemia, tra mascherine e sicurezza…) ed è la gioia dei suoi cari a prevalere! Ha due figlie, l’ultima di 7 mesi, Alissa, e l’altra di 7 anni, Carlotta, che già impasta e sa cos’è la lievitazione.
“La mia passione ha contagiato anche lei!” dice ridendo al telefono. Giuseppe in passato è stato in Spagna, ha girato mezza Europa, si è formato prima di diventare a sua volta un formatore e infine è rientrato a Pozzallo, creando questo nuovo progetto, che sta funzionando perché è vero e verace, come le pizze che realizza. Ha una venerazione, da bravo pizzaiolo, per la cultura partenopea e la tradizione napoletana della pizza, la guarda con tanto rispetto, anche se qui, nella sua Isola, vuole puntare (e ci sta riuscendo!) sugli ingredienti locali, un vero e proprio paradiso gastronomico che la pizza non possono far altro che esaltarla ancora di più.
“Tengo tanto al contesto culturale e gastronomico della Sicilia, – afferma con convinzione Scala – ho sempre un occhio di riguardo e moltissima attenzione per le materie prime da usare, assolutamente siciliane! Oggi rappresentiamo con la nostra Accademia, che non a caso si definisce Siciliana, una scuola professionale di formazione regolarmente iscritta al registro delle imprese, dunque qualsiasi diploma rilasciato da noi è riconosciuto ai termini di legge”.
Un particolare non da poco, che sottolinea ulteriormente la serietà del progetto che, come detto, è nato 2 anni fa, dopo molte esperienze maturate da Giuseppe come istruttore per ben 8 anni in varie accademie del nord. “Porto avanti l’Accademia collaborando con artigiani e produttori siciliani, portando la formazione direttamente qui nell’Isola e dando un contributo importante per la crescita della nostra terra”.
Neanche la pandemia è riuscita a fermarlo e, tranne durante la chiusura totale di tutte le attività, l’Accademia ha lavorato tanto, con almeno 10 corsisti al mese. Questa prestigiosa scuola oggi si avvale di dodici istruttori sparsi per tutta la Sicilia, soprattutto nelle maggiori province, e che hanno aderito al progetto. Gli istruttori sono tutti titolari di pizzerie e ciascuno nella propria provincia tiene corsi per l’Accademia Siciliana della Pizza. È Giuseppe che si occupa della loro selezione.
“Diamo la possibilità a molti di frequentare il corso direttamente sul proprio territorio ed è una grande comodità. Al contempo, insegniamo a valorizzare i prodotti della nostra terra, a cominciare dalle farine siciliane e dal grano duro”.
I corsi proposti possono durare 2, 3 o 4 settimane, ci sono quelli avanzati di 5 o 10 giorni ma anche di 2 o 3 mesi, dipende da ciò che si vuole fare e dalla preparazione che si vuole conseguire. Se si vuole iniziare questa carriera, come sottolinea Scala, occorre almeno un corso base di 4 settimane. Non è necessario essere maggiorenni e si possono frequentare anche in età meno “tenere”, dai 60 anni in su. Ci sono anche lezioni amatoriali ed è richiesto un solo requisito fondamentale: che si abbia almeno la passione per questo mondo. Per questo, esistono in calendario anche corsi di un giorno, cosiddetti “di avvicinamento”, per far capire se si ha la passione o meno per pizze, farine e lievitati. Nella sede di 200 metri quadrati dedicati ai corsi di formazione è stato allestito recentemente un nuovo laboratorio con forno elettrico. Ci sono anche i forni artigianali a legna, si lavora con impastatrici tradizionali e la struttura sta crescendo sempre di più. Negli ampi locali si fanno i doppi turni, mattina e sera.
“I corsi – conclude Scala – sono ripartiti in questi giorni di settembre. In passato abbiamo già avuto anche molti stranieri che hanno frequentato i nostri corsi, con partecipanti addirittura dal Cile, dal Perù, dalla Turchia. Alcuni sono rimasti. Altri, invece, dopo essersi formati, sono tornati nel proprio Paese d’origine ed oggi contribuiscono a diffondere un po’ della nostra amata Sicilia. E a noi basta già questo per farla ancora più grande, più bella e più buona di quanto già non sia!”…
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