Pizza e Core è la novità tra le strade di piazza Armerina. Una pizzeria elegante, dal concept nuovo che promette abbinamenti pizze cocktail davvero interessanti.
Piazza Armerina è una cittadina che sembra essere sospesa in un tempo indefinito che è espressione di tutte le influenze che la cittadina ha accolto. Se dal 1997 il paese, in provincia di Enna, è sito UNESCO è perché camminando tra un reticolato urbano di chiaro stampo medievale, ci si trova ora davanti alla magnificenza Villa del Casale, i cui mosaici ancora oggi dipingono in maniera precisa gli usi e i costumi dell’età tardo imperiale, poi davanti alla Cattedrale, un edificio in grado di raccontarci la storia dai normanni agli spagnoli.
Da quasi un anno, Piazza Armerina, oltre a rivolgersi indietro, guarda avanti, o forse è il caso di dire che vuole vivere il presente e la contemporaneità. Danilo e Paride Conti hanno infatti deciso di intraprendere un nuovo progetto imprenditoriale e di imprimergli la loro personale signature. Dopo un’esperienza lavorativa venticinquennale nel mondo della notte, fatto di discoteche, cocktail bar e tanta voglia di divertimento e spensieratezza, i due fratelli, soci da sempre, hanno deciso di interpretare l’arta bianca da un’altra, inedita, prospettiva.
Pizza e Core – Pizza e Cocktail bar, omen nome, porta un’esperienza gastronomica nuova: forse all’inizio straniante per chi istintivamente compie l’equazione pizza e birra, ma davvero accattivante per chi adora sperimentare. E a considerare dai numeri, “abbiamo a disposizione 150 coperti e li raggiungiamo spesso, in più il sabato facciamo anche 3 turni” confida con sudato orgoglio Danilo Conti, Piazza Armerina pullula di sperimentatori e viaggiatori.
Ancor prima di entrare, alla visione dell’imponente edificio storico, illuminato da una luce calda discreta, si capisce che ‘la musica è cambiata’ e che i fratelli Conti hanno concretizzato la loro idea in ogni dettaglio dell’arredamento, in ogni blend scelto per l’impasto, in ogni primizia con cui condire la pizza, in ogni artista che si esibisce il venerdì sera.
La raffinatezza, la ricercatezza, l’ardire a stupire si intrecciano per creare un fil rouge che una serata tipo da Pizza e Core segue e che noi vi vorremmo raccontare in anteprima.
Appena accolti da un ambiente caratterizzato da colori neutri ma profondi, si cammina verso tavolo a ritmo di una selezione di house music ben curata. Le uniche distrazioni sono le bottiglie di vetro lucide dei distillati, alcune della quali davvero inusuali e lì sta la cifra della ricercatezza, e le pizze già servite agli altri ospiti del locale, così invitanti nell’ordine dei loro condimenti e nella sofficità del cornicione.
Dietro le quinte, sebbene rivesta il ruolo più importante, c’è Paride Conti, capo pizzaiolo che ha portato a Piazza Armerina l’impasto della pizza che ha conosciuto quando lavorava in costiera amalfitana, declinandolo in tre diverse maniere: classico, impasto ai cereali, impasto senza glutine.
Le pagine del menu sono ricche di alternative, di suggestioni, di prodotti d’eccellenza che raccontano il territorio, le stagioni ma anche i viaggi e le esperienze di vita dei fratelli Conti, come la pizza Nerano, omaggio a quella pasta così famosa in costiera amalfitana e così goduriosa da aver conquistato Totò: provolone piccante, crema di zucchina, zucchine fritte, fiori di zucca, cornicione napoletano verace. Intrigante.
E poi ancora la focaccia con lardo di suino Nero dei Nebrodi e miele al tartufo o gli arancini della stuzzicheria iniziale, così studiata, che forse meriterebbe di essere portata principale. Nel menu, solo per fare qualche esempio, sono indicati arancini con ragu bianco e con il nero di seppia, ma “la stagione estiva porterà molte novità come l’arancino con fiori di zucca e gamberi, servito su vellutata di zucchina e menta” confida Danilo Conti.
Facile intuire che chi entra da Pizza e Core non si limiterà a mangiare semplicemente una pizza e ancora più facile intuire perché il week end i ritmi di lavoro sono serrati e si protraggono fino a tarda sera, contrariamente alle aspettative. “Eravamo convinti che aprendo una pizzeria si lavorasse meno la notte. Abbiamo sbagliato i calcoli, ma forse meglio così”.
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