Appena entrata nel suo undicesimo anno di vita, Uva Sapiens racconta “Il vino che verrà” e sceglie DoBa Restaurant and terrace nel cuore di Palermo per questa speciale narrazione. Dello scorso mese di dicembre la celebrazione del decimo anniversario dalla fondazione di Uva Sapiens, la società di consulenza nata nel 2013 dalla volontà di Mattia Filippi, Umberto Marchiori e Roberto Merlo che, già dal nome, ci catapulta nel mondo della sapienza, della conoscenza e della consapevolezza del vino, preannunciando la propria mission.
Una Visione Multidisciplinare del Mondo del Vino
Come spiegato da Mattia Filippi in occasione dell’incontro con la stampa tenutosi da DoBa, il mondo del vino sta chiaramente attraversando un momento di rivoluzione. Quali siano gli scenari e i mondi possibili entro cui far evolvere il settore sono ancora aspetti da indagare. L’unica certezza emersa nel corso di questo momento di analisi e comunicazione del mondo del vino, in particolare quello italiano, è che per Uva Sapiens i fattori imprescindibili del vino che verrà sono essenzialmente la multidisciplinarietà e la contaminazione proveniente da altri settori: contaminazioni positive, stimoli e anche provocazioni dal mondo esterno diventano ingredienti imprescindibili. «Oltre ad un approccio tecnico ne serve uno umanistico – dice Mattia Filippi – È il momento per esplorare nuove soluzioni e costruire consapevolezze capaci di aprirci scenari differenti».
Società costituita da un team di professionisti, enologi ed agronomi, Uva Sapiens mette le proprie competenze al servizio delle aziende vitivinicole aiutandole a sviluppare le loro potenzialità, valorizzando al meglio le risorse disponibili. Soluzioni ed evoluzione del vino all’insegna della sostenibilità e dell’esaltazione dell’unicità, aspetto sempre più richiesto dalle aziende che vi si rivolgono in cerca di un supporto: solo un vino unico del resto rimane impresso nella mente e nel ricordo di chi lo assaggia.
Ciò che Uva Sapiens offre ai suoi partner è un servizio di consulenza personalizzata a trecentosessanta gradi che, supportata dal bagaglio di risultati e forte del lavoro in team nella condivisione dei dati raccolti, accompagna le aziende per individuare processi produttivi e ottimizzare l’impiego anche delle materie prime, così da ottenere il meglio nel prodotto finale. Uva Sapiens si occupa anche di formazione, erogando corsi, organizzando workshop e convegni, perché alla base di ogni azione deve esservi la conoscenza e questa sarebbe nulla senza ricerca, curiosità, sperimentazione e innovazione. Fattori tutti che attraversano una dimensione spazio-temporale astratta dove passato, presente e futuro sono costantemente alla ricerca di equilibrio. Un intervento che prende avvio sin dalla terra quello di Uva Sapiens, prosegue attraverso la gestione del vigneto e giunge sino alla trasformazione delle uve in canti- na.
Un’importante riflessione su quanto il risultato da raggiungere sia importante come il percorso da delineare quella fatta da Mattia Filippi con una calzante metafora cinematografica:
«Il mondo del vino è come il cinema, quindi è importante avere bravi attori ma si deve anche possedere la consapevolezza di produrre qualcosa che duri nel tempo, che sia frutto di una progettualità».
I successi internazionali di Uva Sapiens
Nel corso di questi primi dieci anni di vita la società ha raccolto non poche soddisfazioni dalle collaborazioni con importanti cantine italiane e straniere ubicate sia nel Belpaese che negli Stati Uniti e nell’est Europa. Tra i successi più eclatanti sicuramente il bottino di premi a Vinitaly per le sue aziende partner, e poi ancora i riconoscimenti ricevuti da Bisol, solo per citarne alcuni.
Un momento così importante che vuole ancora una volta celebrare lo specialissimo compleanno di Uva Sapiens non poteva che essere ospitato in una location altrettanto esclusiva come il ristorante che occupa l’ultimo piano di un edificio storico di Palermo, Palazzo Sovrana, con terrazza prospiciente il Teatro Massimo.
Una location speciale per i 10 anni di Uva Sapiens: il DoBa
Una realtà, quella creata da Domenico Basile e Paola Schillaci appena nove mesi fa, che si apre verso ognuna delle meraviglie del capoluogo siciliano. Alle pareti quei motivi decorativi che fanno respirare lo stile liberty che ha reso grande la città e che riprendono i colori della pietra e del cielo. La chicca assoluta di DoBa è la terrazza che dona a ciascuno degli ospiti un punto di vista tanto privilegiato quanto maestoso su Palermo.
Un connubio perfetto quello creato per questa specialissima ricorrenza di Uva Sapiens tra la cucina dello chef Basile e i vini selezionati tra le cinquanta cantine partner. Un percorso degustativo all’insegna dell’esaltazione vicendevole di piatti e vini: è stato lo stesso chef Basile a descrivere il suo DoBa come un contenitore di idee dove la cultura del cibo si incontra con quella del vino.
Una serata “itinerante” all’insegna dell’ideale viaggio da nord a sud attraverso la selezione proposta da Uva Sapiens: dall’Augusto Primo prodotto in Trentino Alto Adige dallo stesso Mattia Filippi al Bianco Salemi di Musita prodotto in Sicilia, passando per Veneto, Emilia Romagna e Piemonte.Con Uva Sapiens il vino torna ad essere quindi il protagonista di un sistema in grado di incidere nelle strategie di valorizzazione dei territori con ognuna delle loro unicità.
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