Non si arriva per caso al frantoio più bello d’Italia. Ai frantoi Berretta, a Mirabella Imbaccari, in provincia di Catania, si va di proposito.
Dopo avere lasciato alle spalle la bellezza di Piazza Armerina, la Città dei Mosaici, aver ammirato la Venere di Morgantina nel museo di Aidone, dopo aver percorso strade immerse nel verde della campagna siciliana, frantoi Berretta si trova proprio all’ingresso del paese. Non passa di certo inosservato per la sua struttura architettonica innovativa e originale a forma di una grande “O”, dal colore verde scuro che ricorda l’oliva, tanto da essere stato premiato lo scorso anno da Olio Officina Festival, il contest creato dal giornalista e scrittore Luigi Caricato, ideatore del progetto culturale Olio Officina. “Vincitore assoluto”, coniuga estetica, funzionalità e sostenibilità, ha macchinari e strumentazioni all’avanguardia ed è vocata all’accoglienza con particolare attenzione all’area ristoro con cucina professionale e sala degustazione. Fin qui le motivazioni della giuria composta da architetti e da designer esperti del settore, perché il resto e molto altro si scopre solo vivendo questo luogo dove la famiglia Berretta, dal 1905, ha custodito uno sguardo antico: rispetto per la terra e la sua capacità di esprimersi.
“Realizziamo il bello di ciò che ci rispecchia”. Max Carapezza, responsabile, esprime con sintesi efficace, “l’anima” del progetto che l’ AD Francesca Berretta continua da tre generazioni legando innovazione a legami di cuore. Fu nonno Peppino ad iniziare negli uliveti di famiglia la coltivazione dell’oro verde di Sicilia. Pur restando saldamente legati alle proprie radici, hanno avuto la capacità di dare le ali a quell’olio dalla forte identità territoriale che negli anni è diventato ambasciatore dell’olio siciliano nel mondo. E di Mirabella Imbaccari. Nomen omen, “Maccarìsi” è l’olio extravergine d’oliva che lo scorso anno è entrato nella Selezione Leone, la Selezione dei migliori olio evo del mondo. Olio robusto con amaro persistente e piccante equilibrato, ricco di polifenoli, elisir di lunga vita, è “un blend di due cultivar, la Favolosa e la Giulia che sono state impiantate qui- racconta Carapezza- circa una decina di anni fa dal professore Giuseppe Fontanazza dell’università di Perugia. Crediamo nel valore e nell’importanza della ricerca e collaboriamo infatti con l’ateneo di Palermo e quello di Catania”. Ed anche, il “400”, monovarietale,100% di Nocellara del Belìce, è dedicato alla celebrazione di quattro secoli dalla fondazione dei luoghi di Mirabella Imbaccari. Nei circa 70 ettari di uliveti, si coltivano le cultivar autoctone Igp tra cui anche la Tonda Iblea e nella raccolta delle olive si segue il sistema tradizionale, la brucatura a mano, che permette di mantenere intatte tutte le proprietà organolettiche. Presenti a “piccole porzioni” in tutto il mondo, lavorano a progetti di ampliamento della superficie coltivata portandola entro cinque anni a circa 200 ettari. La tutela dell’ambiente è un caposaldo della filiera in tutti i passaggi produttivi, dai campi alla tavola con etichette realizzate con materiali biodegradabili e l’utilizzo di bottiglie con una percentuale minima garantita del 70% di vetro riciclato. Tappa obbligata per gli appassionati gourmand che nella sala degustazione, un “gioiello” di gusto e di design, potranno essere seguiti dal sommelier dell’olio alla scoperta dei suoi sentori, frantoi Berretta è consigliato per tutti coloro che intendano concedersi il “lusso” del tempo. Un’esperienza multisensoriale che dalla vista all’olfatto al gusto rapisce il viaggiatore alla scoperta di luoghi di una Sicilia “altra”, fuori dai soliti cliché dove ritrovarsi. Semplicemente. “Coccolati” dai sapori di una cucina che non tradisce la genuinità e il rispetto della stagionalità della tradizione gastronomica del territorio, piatti in cui, dall’antipasto al dolce, il filo d’olio è il quid che fa la differenza dandogli quel tocco di unicità. Per chi lo volesse, è possibile anche pernottare in camere con vista sugli uliveti dove semplicemente far scivolare lo sguardo su quella Bellezza che la sapienza di donne e di uomini ha preservato.
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