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La Sicilia, l’isola che unisce, protagonisti il Grillo ed il Nero D’Avola. Al principe dei vitigni siciliani, è stato dedicato Discovery Nero D’Avola.

Il Grilo e il Nero D’ Avola, protagonisti del nuovo spot, online,  realizzato dal Consorzio Doc Sicilia presieduto da Antonio Rallo. Uno spot dinamico e coinvolgente, rappresentativo della passione e dell’energia di un’isola come la Sicilia, crocevia nel passato come al giorno d’oggi di culture, stili, popoli e tradizioni differenti tra loro. Caratteristiche uniche che possono essere ritrovate anche degustando i vini DOC Sicilia.

Un messaggio chiaro che passa attraverso immagini evocative che raccontano il modo in cui i vini DOC Sicilia sono sinonimo di unione e convivialità, prodotti unici in grado di riunire allo stesso tavolo persone diverse, il tutto in un contesto unico, in un connubio tra cielo e mare. 

Lo stesso claim “Sicilia, isola che unisce” ben traduce a parole le inquadrature che mostrano e valorizzano scorci di città e siti archeologici, dei vigneti culla dei vini DOC Sicilia, di momenti di gioia che hanno il vino come comune denominatore. 

“È un grande piacere e orgoglio vedere i valori del Consorzio Tutela Vini DOC Sicilia e dei produttori siciliani raccontati all’interno di questo spot” – afferma Antonio Rallo, Presidente del Consorzio“I vini DOC Sicilia sono infatti simbolo non solo di qualità ma rappresentano un’autentica unione con il territorio in cui nascono, un’unicità che vogliamo trasmettere a tutti coloro che desiderano scoprire anche questo lato della Sicilia”.

Il Consorzio, nato  nel 2012, con l’obiettivo di rappresentare il vino del territorio siciliano e promuovere la denominazione DOC Sicilia , con azioni di promozione mirate alla crescita della visibilità di un marchio simbolo del Made in Italy,  ha approfondito il tema legato al Nero d’Avola, con l’iniziativa  “Discovery Nero d’Avola”, una tre giorni con base a Noto, dedicato a giornalisti e comunicatori del vino regionali e nazionali, con visite in cantina e due masterclass  incentrate su terreni e altitudini. Impetuoso come la terra che lo vede nascere, ha un carattere poliedrico e caratteristiche che con il tempo evolvono, dando vita a un’ampia gamma di sensazioni e aromi. Raccoglie consensi tra gli appassionati di tutto il mondo, richiamando la loro curiosità già dal suo nome .

Curiosità : iscritto nel Registro Nazionale anche con il sinonimo riconosciuto di Calabrese nero: una denominazione utilizzata già nel 1600 quando, con Calavrisi o Calaulisi ,venivano indicati tutti quei vini associabili al Sud Italia per caratteristiche qualitative, metodo di lavorazione, colore e zuccheri.  Ma, occorre precisare che Calaulisi e Calavrisi sono anche un richiamo a calea, cioè uva, eaulisi, Avola, dunque uva d’Avola. “ Il Nero D’Avola è un prodotto che esprime in modo universalmente apprezzato caratteristiche territoriali e culturali proprie dell’ Isola – ha  sottolineato  Antonio Rallo- – e sta senza dubbio fornendo un contributo prezioso nel far conoscere sempre di più la Sicilia nel mondo con le sue eccellenze” .

Le due masterclass, guidate dal sommelier Luigi Salvo, ha riguardato “ Le diverse espressioni del Nero D’Avola per suolo” e, l’altra, le sue diverse espressioni per altimetrie. In degustazione, nella prima masterclass, sei vini dell’annata 2020 , provenienti da sei differenti terreni.

È un medio impasto franco argilloso, il primo terreno analizzato, che conferisce al vino, affinato solo in acciaio, sensazioni fresche, floreali e fruttate, ci troviamo a Trapani.

Terreno argilloso per il secondo campione, fermentazione in acciaio e affinamento in barriques, che influisce molto sulle caratteristiche di questo vino palermitano ,  dal sorso teso , spina acida e trama tannica.Ragusa è la provenienza del terzo campione , suolo sabbioso, ricco di ferro, affinamento solo in acciao, meno colore, un vino più scarico ,dal sorso più delicato. Quarto assaggio da suolo bianco calcareo, Siracusa, conferisce maggiore verticalità e complessità, molto profumato. Sorso acido, fresco e delicato. Caltanissetta con il suo terreno calcareo , conferisce al quinto campione, mineralità, meno eleganza , ma più frutto. L’ultimo campione proviene da Trapani ,ma da un terreno argilloso e limoso ,un vino poroso ,dall’ottima tessitura . Colore più scuro , ottima struttura e lunghezza, meno verticalità. Nella seconda masterclass “  “Le diverse espressioni del Nero d’Avola per altimetrie”, sono sei i campioni in degustazione partendo dai 100 metri s.l.m. ,fino ad arrivare ai 600 metri di altitudine. Si  evidenzia, come il Nero d’Avola riesca  a mantenere la sua acidità, nonostante i periodi di siccità, ma non ami le altitudini, sopra i 650 metri la vendemmia si protrae troppo, rischia precipitazioni e quindi eccessiva umidità. La scelta ricade solo sul produttore, dalle tecniche utilizzate in vigna o dal tipo di affinamento. Ambasciatore della Sicilia, è oggi anche sì sinonimo di orgoglio, ma anche di perseveranza , con un obiettivo ben chiaro: consolidarne la sua eccellenza in tutte le sue sfumature.

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