Se come tasselli di un puzzle provassimo a mettere insieme i cambiamenti storici e culturali di uno dei piatti più iconici della gastronomia italiana ecco che il risultato finale sarebbe “L’Evoluzione della Margherita”, percorso degustazione firmato dal pizzaiolo Lele Scandurra e dalla chef glacier Serena Urzì.
Immersi in un’atmosfera accogliente e lontani dal caos cittadino è proprio raggiungendo la pizzeria L’Evoluzione che sarà possibile intraprendere un viaggio gastronomico alla scoperta dell’essenza della Margherita e dei suoi elementi nobili.
Tra storia e cultura, tra visione nazionale e filosofia personale, Lele Scandurra elabora un percorso degustazione contraddistinto per l’alternanza ritmica di profumi, sapori e consistenze in grado d’incuriosire e sorprendere la propria clientela. Impasto di grani antichi siciliani, semintegrale, di semola di grano duro, con farina di tipo 1 e, ancora, al riso Artemide e al malto tostato, un’escalation graduale per meglio esaltare gli ingredienti cardine della pizza Margherita, quali pomodoro, mozzarella, basilico e l’immancabile olio extravergine d’oliva.
“In questi anni ho lavorato con svariati ingredienti, ma è proprio per la semplicità e la capacità di proporre un gusto pieno che ritengo vincente la pizza Margherita – afferma Lele Scandurra – In questo nuovo format fondamentale è stata la collaborazione di Serena Urzì che con le sue proposte di gelato gastronomico ha dato un tocco alquanto particolare al menù”.
Un’idea che il pizzaiolo etneo inizia a sviluppare in piena pandemia mosso dal desiderio di delineare e raccontare le mutevoli innovazioni della pizza Margherita, legate ai cambiamenti della produzione delle farine, dei metodi di cottura e dell’accostamento degli ingredienti. Ne “L’Evoluzione della Margherita” tutto ruota intorno agli elementi principali che, riproposti negli otto piatti, sarà possibile apprezzare nella loro singolarità, ma soprattutto in una fusion impreziosita dalle essenze degli oli extravergine dell’azienda Terraliva.
“Volevo proporre alla clientela un’esperienza gastronomica caratterizzata da un crescendo di sapori e consistenze. Ho scelto, quindi, di variare le tipologie di impasti e di porre in armonia i tre topping per eccellenza della pizza Margherita – spiega il pizzaiolo etneo – I diversi sapori sono, stati, infine, armonizzati in primis dall’olio extravergine di oliva e poi dal beverage, attentamente studiato per non coprirli o snaturarli”.
“Ei fu Margherita” apre le danze a questo excursus gastronomico riunendo in una bruschetta con stracciata, capuliato di pomodoro secco, emulsione di basilico e olio Cherubino, le versioni regionali della tradizione italiana del pane e del pomodoro. Assaggiata la “Pizzetta catanese in tripla cottura” con passata di pomodoro rosso siculo, vastedda del Belice, emulsione di olive e di origano dell’Etna e olio aromatizzato all’origano per esaltarne i profumi, si prosegue con la “Ruota di carro” che, in segno di massimo rispetto per la tradizione, la vede farcita con pomodoro pelato schiacciato a mano, fior di latte, pecorino romano grattugiato, basilico e olio evo di Nocellara Etnea. Giunti alla quarta portata la Margherita si tinge di contemporanea sicilianità con la “Signora in giallo”, contraddistinta dalla particolare dolcezza del pomodoro giallo in succo e da una sorprendente freschezza per l’olio aromatizzato all’arancia. Colpo di scena alla quinta portata con un Margherita in versione gelato gastronomico, quale pre-dessert alla mozzarella con una crespella cotta al vapore, aromatizzata al basilico e succo di pomodoro.
Raggiunto il giro di boa … a voi la curiosità di proseguire il viaggio lasciandovi guidare dal fascino senza tempo dell’intramontabile pizza Margherita.
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