Weekend di gusto a Castellammare del Golfo, tra birre artigianali, nuovi indirizzi gourmet e ottime riconferme. Incastonata tra monte Inici che si getta a capofitto nell’azzurro mare, ad un tiro di schioppo dal Borgo di Scopello e dalla Riserva Naturale dello Zingaro, Castellammare del Golfo in provincia di Trapani, famosa per le sue cassatedde di ricotta, il pesce, il porticciolo e la particolare conformazione del paese con un variegato sistema di scale che la caratterizzano, da qualche anno è uno dei luoghi più frequentati sia per la movida notturna che anche per l’ampia offerta gastronomica di qualità, con punte di eccellenza.
Galeotta è stata la premiazione del concorso internazionale del Premio Mediterraneo Packaging lo scorso 18 maggio, per un fine settimana alla scoperta “gustosa” di Castellammare del Golfo. Giunto alla XII edizione, promosso ed organizzato da Egnews-Oliovinopeperoncino in partnership con l’Istituto di Istruzione Secondaria “Mattarella-Dolci” di Castellammare del Golfo (Tp) ad indirizzo turistico, è molto cresciuto negli anni, coinvolgendo sempre più aziende del settore italiane ed estere. Sponsor della manifestazione, Auroflex e Antica Maccherroneria e con il patrocinio del Comune di Castellammare del Golfo. Tra le novità di quest’anno, la partecipazione attiva degli studenti che hanno votato attraverso la piattaforma di Google form le bottiglie in concorso ed hanno partecipato ad un sondaggio sul packaging i cui risultati saranno condivisi con le aziende. Trentuno le aziende premiate, di cui 13 vinicole, 2 birrifici, 11 olearie e 5 di distillati e liquori.


Il Golden Pack è stato assegnato in exquo a Miabi Spalking Wine Brut di Bottega e a Brunetti D’Opera, Cerasauolo di Vittoria Classico DOCG di Casa Grazia, nella Piana di Gela.
Il Premio Mediterraneo Packagin ha dato l’input per sostare e degustare, vivendo un’esperienza umana e professionale da consigliare…
Una visita”spumeggiante” è stata sicuramente quella al microbirrificio artigianale ” Krimisos“, lodato, nell’ambito del Premio, per la “Pinnatale”, “una bottiglia- si legge nella motivazione della giuria- che indica chiaramente il contenuto di un prodotto riserva” . Il microbirricio nel quartiere di Santa Rita, è la sfida appassionata di tre amici, un dentista,un avvocato ed un odontotecnico che, dopo oltre 20 anni da hombrewer, hanno deciso nel 2020, che fosse arrivato il momento di fare sul serio. Giovanni Asaro, Gianvito Fazzino e Vincenzo Altese, si mettono in gioco con la produzione di birre che legano mito, storia e territorio. Già il nome Krimisos, è un omaggio al fiume Crimiso, cui fa riferimento Virgilio nell’Eneide, che da Segesta attraversa il territorio di Castellammare del Golfo ed il logo richiama la Torre Bennistra, simbolo del Borgo di Scopello. Il territorio arriva al naso e al palato con il mix sapiente di luppoli, di malti, di frumenti e di ingredienti per un tour della Sicilia in un boccale. Dal miele dell’ape Nera Sicula in “Chiara” , una Blond Ale originale, al melograno coltivato nella vicina Alcamo in “Melograin”, una Fruit Beer alle carrubbe dei maestri caramellai Terranova a Ballarò a Palermo, in ” Vittoria” , una Amber Ale a quella particolarmente significativa “Bruna”, una Smoked Ale, con peperoncino piccante in cui i sentori affumicati dei malti si affinano con l’amaro del luppolo, solo per citarne alcune, i “3” amici di Krimisos danno alle loro birre, i nomi di chi ogni giorno in famiglia, supporta la loro passione. Accanto alle classiche per l’HO.RE.CA, hanno creato anche una versione mignon per la Gdo con “La Nica Rossa” e “La Nica Bionda”.


Le degustazioni sono state accompagnate dallo sfincione rosso e dal pane cunzatu del bar “Le Tentazioni” di Scopello e, data l’occasione, non abbiamo potuto non ricordare, attuandolo, il celebre aforisma di Oscar Wilde, che diceva che “l’unico modo di liberarsi da una tentazione, è cedervi”.
Tappa obbligata per i cultori della carne, I Sapori Sicilian Grill, macelleria con cucina dove i cuochi Vito Di Benedetto e la moglie Barbara, offrono piatti gustosi di carni provenienti dai propri allevamenti bovini e suini. Il resto, dalle verdure ai formaggi ai salumi, è ricerca delle eccellenze del territorio siciliano dalla provincia aretusea a quella trapanese, dal Piacentinu ennese Dop alla mortadella di asina del salumificio artigianale Morselli di Campobello di Mazara alle conserve ai frutti di bosco, solo per citarni alcuni. Immerso nell’atmosfera rilassante di un locale dall’eleganza sobria, dal design contemporaneo, l’ospite vive un’esperienza multisensoriale all’insegna della sicilianità più accattivante. Sui pannelli scorrono infatti le belle immagini della Sicilia, terra di mare, di cielo e di terra, dei suoi paesaggi e delle sue ricchezze storico-culturali per un viaggio che cattura già dallo sguardo.


Prosegue a tavola nel “racconto” di Barbara che fa la spola dalla cucina alla sala e trova la sua sintesi armoniosa, al palato. Vito Di Benedetto, il “carnezziere” come gli piace essere definito, gran conoscitore delle carni, appassionato del suo mestiere fin da bambino quando seguiva papà Sebastiano al lavoro, è “l’uomo della griglia”. Per lui non ha segreti: a ciascuna parte di carne, la sua cottura. Macelleria e salumeria di giorno, diventa ristorante di sera dove gustare anche piatti dimenticati della cucina delle nostre nonne, come la trippa alla contadina. La chicca, in questo locale spazioso con circa 54 coperti, è la cantina con oltre 400 etichette, per un tour tra le migliori selezioni enoiche siciliane, nazionali ed anche francesi. La carta dei vini, regione per regione, offre lo spaccato di una scelta attenta che valorizza le eccellenze dei diversi terroir del BelPaese. Un inno al buon cibo, al buon vino e soprattutto al piacere della convivialità a tavola perchè come dice Vito ” sono felice quando vedo i miei clienti felici”. Difficile consigliare cosa provare ma sicuramente lasciatevi guidare da Vito e Barbara che sapranno farvi vivere un’esperienza difficile da dimenticare.
Da 30 anni, il ristorante pizzeria Mistral è, ed è proprio il caso di dirlo, sulla cresta dell’onda, perchè qui il pesce fresco è di casa. Giocato sui toni del bianco e dell’azzurro, simile alla cambusa di una nave, al Mistral a darvi il benvenuto sono Annnamaria Navarra e Gaspare Stabile, compagni nella vita e nel lavoro. Nati nel ’94 come pizzeria, nel 2011 sono diventati ristorante e, aperti tutto il giorno, godono anche di un dehors sotto le vele nel belvedere di Castellammare del Golfo. Qui si arriva una prima volta perchè lo si trova di fronte in piazzetta, poco prima di scendere giù verso il porto e poi ci si ritorna presi per la gola dalla voglia di provare e di riprovare la freschezza del mare.Spaghetti con le vongole veraci, zuppa di cozze, i piatti cult del Mistral e tra le pizze, cotte nel forno a legna con una lievitazione naturale di oltre 48 ore, imperdibile la Kalos con formaggi siciliani, tra cui il caciocavallo e il pecorino siciliano, salsiccia, melenzane e cipolla. Meglio se rossa. Annamaria con il suo inglese fluente gira per i tavoli spiegando le specialità ai tanti turisti che affollano il locale in qualsiasi ora perchè qui si lavora no stop. Un ambiente semplice dove tra un calice di buon Catarratto, o di Grillo o d’Inzolia delle aziende del territorio trapanese, il tempo scorre con leggerezza. Annamaria e Gaspare hanno il talento di mettere a proprio agio il cliente, senza artefizi, ma di farlo sentire amico, con quel gusto della semplicità che rende grandi, i piccoli piaceri della vita.


Consigliato il pernottamento al residence Le Zagare, di Giuseppe La Torre, nel dedalo di viuzze del centro storico di Castellammare del Golfo. Ricavato in un palazzo storico di inizio ‘900, è stato ristrutturato sotto la guida delle Belle Arti nel 2013, conservando il fascino della Bella Epoque. Nella sala, un tempo adibita a sala riunione dai soci della Tonnara di Scopello, si fa colazione sotto le volte del soffitto affrescato.
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