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A Casa Grazia, la famiglia Brunetti apre l’azienda per un confronto-incontro su Gela ed il suo rapporto con la grecità. Studiosi, istituzioni e scuole protagonisti per ritrovare ed affermare le radici della propria identità culturale.

Tra storie di mare e storie di Gela, instillare la promozione e la valorizzazione della diffusione della cultura legata alla grecità è l’obiettivo del talk “Un mare di storie – Agricoltura, manifattura e anfore nella Gela greca”, organizzato e promosso dall’azienda bio vitivinicola ed olearia Casa Grazia, sulle sponde della Riserva Naturale Orientata del Lago Biviere di Gela.

Il complesso storico-monumentale dell’800 nel quale trova sviluppo l’azienda della famiglia Brunetti, dove si è svolto il talk, si è rivelato il luogo ideale per coinvolgere studiosi e rappresentanti delle istituzioni scolastiche e dell’amministrazione comunale, in un confronto-incontro moderato dall’architetto Vincenzo Castellana, direzione artistica di Casa Grazia .

Una sfida culturale che ha nell’etimologia della parola cultura, singolare femminile, derivazione latina, colere, coltivare, il suo input – ha spiegato Maria Grazia Brunetti, ceo e founder di Casa Grazia – La mia famiglia coltiva in questo unicum davvero speciale, non soltanto viti ed ulivi, ma soprattutto Bellezza, salvaguardando il paesaggio, tutelando e rispettando l’ambiente. Siamo orgogliosi di avere fatto e di continuare a fare in quest’angolo di Sicilia ancora poco conosciuto e valorizzato, una rivoluzione gentile che ha nel legame tra le produzioni agricole d’eccellenza, vino e olio, e il turismo di qualità a Gela, scrigno delle famose Mura Timoleontee, la sua mission. Da qui l’idea – continua – di condividere pienamente i valori che impregnano il nostro quotidiano impegno”.

Accompagnati da ricordi, aneddoti e curiosità, si è dato avvio a questo viaggio nel tempo di circa 2700 anni fa grazie all’intervento dell’architetto Ennio Turco che, dirigente responsabile della Sezione beni archeologici, bibliografici archivistici della Soprintendenza di Caltanissetta, ha sfiorato le sfere emozionali dei presenti ponendo l’attenzione dal Mar di Gela al Mediterraneo sino alla colonizzazione del mondo greco evidenziando come, osservando il mare con i propri occhi, si possa trarre la propria storia. Ecco che ne deriva un “Mare di storie”.

Tecnici e professionali i contributi dell’architetto Daniela Vullo, Soprintendente ai Beni Culturali di Caltanissetta, e Grazia Spagnolo, docente di archeologia classica all’Università di Messina. Il primo incentrato sul recupero della nave greca di Gela in cui la soprintendente Vullo ha ricordato come fu effettuato lo scavo archeologico subacqueo, testimoniato da immagini scattate nel 2008 nei fondali di contrada Bulala, mentre il secondo intervento dell’archeologa Spagnolo, ha fatto un focus sulle anfore da trasporto di derrate alimentari liquide, indicatrici non solo dell’entità della produzione agricola in epoca greca ma anche dell’importanza commerciale dell’antica Gela.

A porre il sigillo su questo excursus storico, l’intervento della scrittrice e grecista di fama internazionale, Silvana Grasso che, con il suo temperamento e l’amore per questi territori, ha evidenziato come un luogo sia evocatore e, nello specifico, di quanto i luoghi di Gela siano evocatori di quella grecità di cui la comunità gelese ne è figlia, nel linguaggio parlato. a parola.

Patrocinato dal Comune di Gela – Assessorato alla Cultura, l’evento dello scorso venerdì sancisce l’avvio di un ampio progetto che, dal titolo “Alle radici della contemporaneità”, trova articolazione in un susseguirsi di appuntamenti volti a riflettere e ragionare costruttivamente sul profondo rapporto che indissolubilmente lega la città di Gela e la grecità.

Come amministrazione ci troviamo all’unisono nella valorizzazione delle radici identitarie della nostra città – afferma il vicesindaco ed Assessore alla Cultura del Comune di Gela, Viviana Altamore – e ritengo, quindi, che l’evento sia non solo di altissimo profilo grazie ad interventi di grande interesse per la città, ma anche strettamente connesso allo spirito dell’impegno dell’assessorato alla Cultura, finalizzato alla valorizzazione delle radici identitarie territoriali della città e, dunque, alla storia della Gela greca”.

La rassegna, ideata dall’architetto Vincenzo Castellana, non si identifica un unicum bensì un richiamo per i prossimi appuntamenti in primavera e autunno 2025.

A maggio scandaglieremo le altre sfaccettature del genius loci in un excursus da Timoleonte ad Eschilo, mentre – spiega Castellana – in autunno Casa Grazia ospiterà un workshop internazionale in cui gli studenti di alcune Università europee saranno tutor dei giovani delle scuole del territorio per un’iniziativa dedicata alla comunicazione della grecità di Gela, in chiave contemporanea”.

Approfondire storie, esplorare memorie, declinare sfaccettature, leggere il passato per conoscere l’oggi di una delle colonie più importanti della Sicilia greca per costruire ,a Gela, nuove prospettive di sviluppo turistico-culturale.

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