Oltre il gusto al VintiReci, il ristorante pizzeria a Bagheria c’è di più. Storie sì di cibo ma anche di vite e di valori che spiazzano schemi, pregiudizi e buonismo di facciata. Laboratorio del gusto e palestra di vita, VintiReci dal 2018, senza far rumore, ha schiuso le porte all’inclusività. “All’inizio non è stato facile- racconta Massimo Mineo, coordinatore dello staff di VintiReci- Abbiamo formato il personale all’accoglienza e a sentirsi parte di una squadra nell’accettazione di una persona che per noi rappresenta il valore aggiunto sia in ambito professionale ed umano. Ma inutile nascondersi, occorre essere preparati quando si lavora in team con una persona speciale” . Silvia Fundarò, con sindrome di Down, dal 2019 ha un contratto a tempo indeterminato. “Abbiamo aperto nel 2018 – spiega Massimo- e VintiReci è il progetto territoriale della cooperativa sociale “Vivere” che, nata nel 2008, ha nell’inclusione, uno dei suoi asset fondamentali”. Non è stato semplice perchè Silvia, così come prevede la normativa vigente, è stata esaminata dalla Commissione provinciale del Lavoro che ha messo nero su bianco, in una relazione, quali mansioni potesse svolgere. “L’abbiamo aspettata- racconta Massimo Mineo che è anche socio e consigliere delegato della cooperativa guidata da Virginia Martorana- e nel frattempo abbiamo formato lo staff perchè imparasse ad interagire e collaborare. Non s’ improvvisa nulla”. Lo sa bene Massimo, 48 anni, pedagogista, laureato in Scienze dell’Educazione, vincitore di ben quattro cattedre che ha scelto di coniugare la passione per la ristorazione a percorsi educativi inclusivi. Il progetto “VintiReci” nasce grazie al bando ” Cultura Crea”del Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo, del 2016, per sostenere la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali e no profit nel settore dell’industria culturale, creativa e turistica, che puntano a valorizzare le risorse culturali di alcune micro aree delle regioni del Sud Italia, tra cui la Sicilia. Attrattore culturale dell’asse che si snoda da Cefalù a Palermo passando per Bagheria, è il Castello della Zisa, “gioiello” del percorso arabo-normanno, patrimonio Unesco. Un bando dalle sfumature complesse che ha nella ristorazione, nell’inclusione sociale e nella valorizzazione del bene monumentale, gli assi premianti. “Tant’è che, prima del Covid-racconta Mineo- abbiamo organizzato visite guidatee gratuite per far conoscere il Castello della Zisa ed anche, tra l’altro, una visita di notte al Museo Guttuso per poi proporre qui al VintiReci, un menù con i piatti preferiti del grande pittore bagherese“.Gli chef Giuseppe Bonaviri e Gianluca Giammanco propongono piatti della tradizione siciliana con un tocco di contemporaneità, strettamente legati al territorio con un occhio attento alla stagionalità. Al VintiReci, il menù si cambia ogni tre mesi “ma ci sono piatti che non riusciamo a togliere dalla carta- dice sorridendo Massimo- e che i nostri clienti ci richiedono”. Imperdibili, la carrettiera con colatura di alici di Aspra, gambero rosso locale e scorzetta di limone e, tra i secondi più sfiziosi, gli stecchi di baccalà presentati a mò di gelato a stecco con tre salse, allo sfincione molto delicata, con maionese al cappero e marmellata di cipolla di Tropea. Influenze nipponiche per il piatto cult, il tataki di ventresca di tonno rosso locale servito con riduzione della sua marinatura, cipolla rossa in agrodolce, songino e salsa di fichi d’india di Roccapalumba per un tripudio delle primizie dell’Isola che esalta la tecnica del tosa-mi tipica della cucina giapponese. La carta dei vini è un tour nei calici della Sicilia che i ragazzi hanno imparato a conoscere con visite in aziende e corsi di formazione. Ma anche birre artigianali born e made in Sicily. La pizza, con farina di grani antichi siciliani, ad alta digeribilità, è un must di VintiReci che mercoledì 30 novembre festeggia con una serata speciale il suo primo lustro di attività. Lo fa ancora una volta con la cifra a cui ha abituato la sua clientel: “includendo” e dando forza al sogno dei mastri birrai speciali della Birra T21. La birra solidale creata con passione dai ragazzi con sindrome di Down dell’associazione Sportiva T21 e dell’Associazione Italiana Persone Down di Termini Imerese in collaborazione con il birrificio Bruno Ribadi. “ Ogni sorso racconta la storia di talento e dedizione di questi ragazzi che hanno un sogno nel cassetto: raccogliere fondi per aprire un loro pub/ristorante. Noi – chiosa Massimo Mineo – vogliamo condividere questo sogno con tutti i nostri clienti”. Per la serata è stato pensato un menù ad hoc (Info sulla pagina fb VintiReci e prenotazione obbligatoria al 39226924927). In abbinamento alla mattonella di zucca rossa servita con cime di rapa, la birra bianca T21 senza glutine e, invece con la pizza la profonda birra ambrata T21. Dulcis in fundo, la sfoglia con crema di ricotta, pere, cioccolato e cannella (costo della serata 30 euro).
“Conosco bene il problema del dopo di noi delle famiglie con persone disabili- spiega- la conquista dell’autonomia, dal fare la spesa al prendersi cura di sè, è il risultato di percorsi di autonomia in cui le persone disabili devono essere accompagnate.Ma il volontariato da solo non basta”. La serata del 30 novembre, è solo l’inizio di un’ altra scommessa. ” Non è facile per i ragazzi della Birra T21 aprire e gestire un pub tutto loro e non escludo che a medio termine VintiReci possa diventre VintiReci T21″. La rivoluzione gentile dell’inclusività è appena iniziata….
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