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4 chiacchiere con Enza La Fauci, presidente del Consorzio di Tutela Vino Faro DOC

Enza la Fauci

Dopo quasi un anno dal suo primo mandato abbiamo intervistato Enza La Fauci sull’attuale andamento della denominazione messinese e le principali novità che la riguardano.

La Sicilia del vino ha il volto cangiante e svela in ogni territorio tesori unici. Una perla che spicca all’interno del panorama vitivinicolo della nostra regione è senza dubbio la DOC Faro, ammantata da unicità assoluta per svariati fattori che la contraddistinguono. A cominciare dalla sua collocazione nell’esiguo areale messinese, racchiuso tra il Mar Tirreno e il Mar Ionio, caratterizzato da condizioni pedoclimatiche uniche grazie alla presenza di una costante ventilazione che garantisce grandi escursioni termiche giornaliere e delle forti contrapposizioni tra la fascia costiera e i rilievi collinari sui quali s’aggrappano le vigne con lo sguardo rivolto allo Stretto di Messina. Un lembo di terra dalla vocazione vitivinicola antichissima, tant’è che il vino Faro era prodotto sin dal XIV secolo in età Micenea.

Dal 23 febbraio 2023 la guida di questa piccola denominazione è affidata a Enza La Fauci – titolare delle Tenute Enza La Fauci e socia della delegazione siciliana delle Donne del Vino – che mira a rafforzare la promozione e la visibilità dei vini Faro DOC sia nel territorio di produzione che sul mercato italiano e internazionale attraverso lo sviluppo di sinergie e momenti divulgativi dedicati all’approfondimento della cultura enologica.

Presidente La Fauci, qual è la fotografia odierna della denominazione Faro DOC?

Attualmente nel nostro Consorzio di Tutela Vino Faro DOC ci sono 16 cantine dislocate sui due versanti perché la DOC Faro ricade solo nel Comune di Messina; pertanto, abbiamo il versante tirrenico e quello ionico. Di conseguenza, la composizione dei terreni e la loro esposizione al sole e ai venti sono variegate, per cui possiamo parlare di due territori all’interno di una stessa DOC. Il vino Faro DOC esiste solo nella tipologia rosso.  

Può darci alcuni numeri della denominazione?

Innanzitutto, si tratta di una DOC minuscola in quanto siamo al di sotto dei 50 ettari ma con alti livelli di produzione. La DOC Faro è una delle più longeve della Sicilia perché è tra le più antiche, difatti è stata istituita nel 1976 ed è la quarta in ordine di tempo a essere stata iscritta nei catasti dei territori DOC siciliani. Oggi ce ne sono più di 20 e questo può far comprendere l’importanza della DOC Faro nel panorama vitivinicolo siciliano, nonostante si parta da piccole dimensioni.  

A quasi un anno dalla sua elezione come presidente del Consorzio di tutela Vino Faro DOC quale bilancio può tracciare?

L’attività promozionale è stata intensa. In particolare, tra i vari eventi ai quali abbiamo partecipato nel corso di questi mesi, sono senz’altro da menzionare una serata molto bella organizzata presso l’Hotel The Westin Palace di Milano e il ME-DOC a Messina.

Com’è la situazione in Italia e a livello internazionale per il vino Faro DOC?

Dal punto di vista commerciale, le cantine del territorio non hanno una direzione univoca perché chiaramente alcune hanno dimensioni maggiori e sono anche presenti sui mercati internazionali da moltissimo tempo come la mia cantina, l’Azienda Agricola Palari di Salvatore Geraci e Le Casematte. Ad esempio, i miei vini arrivano in Canada, in Francia, in Norvegia negli Stati Uniti, in Giappone e a Malta. Poi ci sono realtà che si sono affacciate al mondo del vino più recentemente e ancora non hanno una quota rilevante di fatturato generata dall’export. Un ragionamento simile può farsi riguardo all’Italia perché la situazione è diversificata dato che molte realtà della denominazione sono nate da pochi anni e in un secondo tempo se ne sono aggiunte altre.  

Perché il consumatore dovrebbe scegliere di bere il vino Faro DOC?

Innanzitutto, il vino Faro DOC è uno dei pochi vini d’Italia realizzato con un blend di 3 vitigni importanti come Nerello Mascalese, Nocera, Nerello Cappuccio a cui possono concorrere il Nero d’Avola e uve alloctone come Sangiovese o Gaglioppo. Queste varietà hanno una rilevante spalla acida che rende i vini Faro DOC molto freschi, ampi in bocca, e conferisce grande longevità. Grazie a questa ampiezza in bocca e alla profondità dei nostri vini, possiamo accompagnarli a varie preparazioni culinarie anche di Paesi che hanno culture gastronomiche lontane dalla nostra. Difatti, è un vino davvero versatile che si abbina bene a tantissimi piatti della cucina asiatica e con tutte le pietanze a base di pesce azzurro. In Sicilia il nostro Faro DOC è ideale se abbinato al pesce stocco, alla tagliata di tonno e alla ghiotta di pesce spada.

Il vino Faro DOC rappresenta un unicum nel variegato panorama vitivinicolo siciliano. Il Consorzio di Tutela Vino Faro DOC attraverso quali azioni si prefigge di promuovere e aumentarne la visibilità?

Nei progetti futuri del Consorzio mi piacerebbe partecipare a eventi e iniziative per la promozione del Faro DOC anche all’estero. Inoltre, sto puntando molto non solo sull’aspetto meramente promozionale, di cui certamente abbiamo gran bisogno ma anche sulla divulgazione di tematiche inerenti all’invecchiamento dei vini in modo che possano apportare un’innovazione positiva di conoscenza alle aziende. A tal proposito, il 9 febbraio scorso, ho avuto l’opportunità di organizzare un collegamento online dalla Borgogna con il proprietario di una tonnellerie della Côte de Beaune. Tale approccio con i consorziati è stato utile per spiegare l’aspetto tecnico dell’affinamento e conservazione in legno dei vini e per acquisire maggiori competenze riguardo a un utilizzo sapiente dei legni. 

Quali sono i prossimi obiettivi da raggiungere, può anticiparci qualche novità al riguardo?

Tra gli obiettivi futuri, sicuramente, si continuerà con l’attività promozionale. Quest’anno, per la prima volta, il Consorzio di Tutela Vino Faro FOC parteciperà al Vinitaly con uno stand proprio e con il patrocinio del Comune di Messina e della Città Metropolitana di Messina. Questo è un bel traguardo, che sono riuscita a raggiungere e del quale vado molto fiera.

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