Insaziabile Pietro Di Noto. Dopo aver depositato 6 brevetti internazionali, tra cui spicca quello per la granita all’acqua di mare di Tusa, che, nella sua innovazione, strizza decisamente l’occhio alla grandezza della tradizione culinaria araba-siciliana, il maestro gelatiere messinese sta lavorando alacremente per raggiungere il brevetto #7 e non solo.
In un’ottica di rivalutazione della propria terra, il maestro Di Noto ha anche avviato, nel 2023 la prima e unica scuola di Granita siciliana al mondo, coadiuvato dai fratelli Squatrito di Oliveri, anche loro mastri gelatai pluripremiati con oltre 40 anni di esperienza nel settore.
Tra un viaggio, un progetto, una ricerca e una ricetta, siamo riusciti però a contattarlo per scambiare 4 chiacchere.
– Lei coordina 50 gelaterie, tra conduzione diretta e associata, in tutto il mondo. L’offerta dei gusti in base a cosa cambia? Alla regionalità dei prodotti o al gusto dei clienti?
La mia vita è una ricerca continua di ispirazioni e materie prime originali e diverse. Il fatto di avere molte gelaterie sparse mi consente di avere nuove prospettive e possibilità di conoscere ingredienti nuovi. Certo cerco sempre di accontentare anche il palato dei miei clienti, ma a me piace in primis sperimentare, conoscere e proporre gusti che non sono mai stati provati prima.
Innovazione e ricerca sono i punti cardine della mia attività. Non è un caso che da poco tempo ho cambiato nome alla ragione societaria.
– Dai suoi viaggi, oltre che ingredienti, lei assorbe anche mode e novità, innovazioni. Lei da 1988 è un Gelatiere nutraceutico, una specializzazione che in America è molto conosciuta. Qui un po’ meno. Ci può spigare?
Certamente, perché credo che ci sia bisogno di parlare della gelateria nutraceutica e anzi auspico che, prima o poi, non sarò solo io a interessarmi dell’argomento. Vede, io ne parlo da tanti anni, sono pure andato in tv a cercare di comunicare quello che è uno dei miei più grandi valori, ovvero che il cibo è piacere ma soprattutto benessere.
Cerco da sempre di ottenere un gelato egualmente gustoso, egualmente invitante alla vista, con uguali possibilità di gusti, però con una formulazione più attenta ai macronutrienti e ai micronutrienti, perché è importantissimo quello che ingeriamo.
Cerco di ridurre l’apporto di saccarosio, privilegiando il fruttosio naturalmente presente nella frutta e inserendo micronutrienti di qualità, come grassi omega 3 e 6, probiotici e fitochimici.
– Quindi possiamo dire che ci stiamo lavorando al brevetto #7?
Ci stiamo lavorando e le dirò di più. Una data che diventa un’anteprima per Sicilia da Gustare. Vi aspetto nel 2025 nella Caffetteria a Roma in Piazza Colonna con una sfida: ci saranno due vetrine di gelati con gli stessi gusti e sta a voi capire quale è il gelato originale e quale quello seguendo la ricetta nutraceutica.
– La granita all’acqua di Mare di Tusa è stata un’innovazione. Ma lei mi insegna che ha scavato nelle radici della tradizione per realizzarla…
La granita all’acqua di mare di Tusa è davvero frutto di un continuo dialogo tra passato e futuro, tra tradizione e tecnica.
Un tempo i pescatori usavano l’acqua del mare per cucinare. Era un’acqua pulita, non inquinata e naturalmente salata. E io sono detto: ‘perché non tornare ad utilizzarla?’ La spiaggia di Castel di Tusa è bandiera blu, dopo anni di ‘maltrattamenti’, ma comunque per rendere edibile l’acqua di mare la sottopongo a un processo di sterilizzazione.
– Una battuta in chiusura: lei, personalmente, tra gelato e granita cosa preferisce?? ma soprattutto il suo gusto preferito?
Io da bravo siciliano, sono sempre fedele alla granita. Il mio gusto preferito è senza dubbio la granita all’acqua di mare di Tusa, rigorosamente senza brioche. Quella va mangiata in purezza per sentire il mare.
Cover Image, photo credit: Pietro Di Noto
Pietro
02/05/2023 alle 10:17Complimenti
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